Ancora irregolarità in ditte a conduzione cinese. Questa volta è stata eseguita la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale, con effetto immediato, per la durata di un anno, emessa dal tribunale di Prato, su richiesta della procura, nei confronti di un imprenditore cinese di 61 anni, titolare di una ditta tessile che si trova a Bacchereto (Carmignano) per il reato di occupazione al lavoro di undici clandestini.
In particolare, durante un blitz del gruppo interforze, sono stati trovati 19 stranieri, di cui 15 intenti a lavorare nelle postazioni di taglio, costretti a lavorare sette giorni su sette con un’ora di pausa dalle 12 alle 13 per l’intero turno di lavoro, con due soli giorni di riposo al mese. Nella ditta c’erano 51 postazioni utilizzate per la cucitura dei capi di abbigliamento, con quattro locali annessi adibiti a dormitorio, muniti di un solo bagno, peraltro, in pessime condizioni igienico sanitarie, con assenza di piano di emergenza ed evacuazione.
Il controllo si è inserito all’interno delle verifiche disposte dalla prefettura nell’ultima settimana. In tutto sono stati identificati 35 stranieri, di cui 13 clandestini. Tutte le aziende sono state sospese per l’impiego di lavoratori risultati assunti senza regolare contratto, in totale 19, ed uno dei titolari è stato arrestato per l’elevato numero di lavoratori clandestini impiegati all’interno dello stabilimento.
Nel corso delle ispezioni sono state riscontrate diverse violazioni delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare, una delle imprese è stata sanzionata sia per le carenti condizioni igienico-sanitarie che per la mancanza di agibilità dei locali ed a suo carico è stata, inoltre, accertata l’evasione totale della Tari. Inoltre si è proceduto al sequestro amministrativo di 54 macchinari e di locali impropriamente adibiti a dormitorio.
Un’altra delle ditte controllate, in ragione delle specificità dei processi produttivi, è stata sottoposta alle verifiche dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Nell’ambito dell’accesso ispettivo, sono state riscontrate violazioni delle norme in materia di conferimento dei rifiuti speciali e della tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti pericolosi. Nel corso dei tre sopralluoghi sono state fatte, complessivamente, sanzioni per oltre 128.000 euro.