REDAZIONE PRATO

"Istituzioni assenti e agenti lasciati soli"

Il segretario generale Uilpa Ivan Bindo critica l'amministrazione penitenziaria per l'assenza di interventi dopo i recenti suicidi nella casa circondariale di Prato, chiedendo maggiore attenzione alla salute mentale dei detenuti e del personale. Appello al governatore Giani per migliorare la situazione.

Il segretario generale Uilpa Ivan Bindo critica l'amministrazione penitenziaria per l'assenza di interventi dopo i recenti suicidi nella casa circondariale di Prato, chiedendo maggiore attenzione alla salute mentale dei detenuti e del personale. Appello al governatore Giani per migliorare la situazione.

Il segretario generale Uilpa Ivan Bindo critica l'amministrazione penitenziaria per l'assenza di interventi dopo i recenti suicidi nella casa circondariale di Prato, chiedendo maggiore attenzione alla salute mentale dei detenuti e del personale. Appello al governatore Giani per migliorare la situazione.

"Dopo i gravissimi episodi accaduti nell’ ultimo periodo nella casa circondariale di Prato l’amministrazione penitenziaria sia regionale che dipartimentale non ha mosso un dito, praticamente assente come se nulla fosse successo trascurando scientificamente quanto abbiamo sempre denunciato". La reazione di Ivan Bindo, segretario generale territoriale Uilpa, è stata immediata dopo che si è diffusa la notizia del secondo suicidio nel carcere di Prato in poche settimane. "Un dipartimento che non ha la forza di aiutare i suoi uomini ma ha la forza continuare ad assegnare detenuti problematici e di difficile gestione, come quello che si è suicidato ieri – aggiunge Bindo – Come può sentirsi il personale che lavora in queste condizioni se non figlio di un Dio minore". L’attacco di Bindo è duro: "Rivolte suicidi e disordini non toccano le menti di questi dirigenti almeno la sensibilità umane quella suscita il vertice dell’amministrazione Penitenziaria eppure deve logorare solo ed esclusivamente il corpo e la mente di chi a queste situazioni e tragedie deve sopperire. Anche il livello di sanità regionale: dove è il dipartimento di psichiatria regionale?". Secondo Bindo la situazione riguarda tutti. "Rivolgiamo un appello al governatore della regione Toscana Giani, ci dica quando spende per il disagio mentale in carcere compresi i farmaci che vengono somministrati alla popolazione detenuta perché di parole se ne dicono tante ma poi alla fine nel carcere rimane da solo il poliziotto penitenziario e il detenuto nell’ascolto del loro silenzio", conclude.