REDAZIONE PRATO

Italia Viva, "Rivalutare linee guida del nuovo Piano Strutturale a Prato"

Italia Viva, tramite il coordinatore Cecchi, chiede al Pd di rivalutare le linee guida del nuovo piano strutturale di Prato, analizzando progetti di sviluppo verticale, vincolo archeologico e nuove lottizzazioni.

Un vertice di maggioranza per chiedere al Pd di rivalutare le linee guida del nuovo piano strutturale. E’ quanto chiede Italia Viva, attraverso il coordinatore provinciale Giancarlo Cecchi, alla maggioranza Pd in Comune. Una richiesta che arriva in seguito al dibattito promosso dal partito del leader Renzi alla Camera di Commercio per parlare proprio del futuro piano strutturale. Un’analisi che parte da una considerazione critica: "E’ inopportuno che un’amministrazione al secondo mandato, in scadenza, voglia scrivere oggi il futuro urbanistico della città per i prossimi 1015 anni". "Dovrà essere la nuova amministrazione che nascerà dalle elezioni del 2024, a rappresentare la propria visione futura della città – dice Cecchi -. L’iter del nuovo piano strutturale ha mandato in tilt l’ufficio urbanistica del Comune, che già era in difficoltà a gestire le istruttorie ordinarie in tempi accettabili a causa delle carenze di personale. Piuttosto di parlare del nuovo piano strutturale, sarebbe stato prioritario prevedere una riorganizzazione della pianta organica per potenziare gli uffici tecnici, con nuove assunzioni, e variazioni di ruoli all’interno di certi settori".

Italia Viva e il coordinatore Cecchi analizzano anche i tre principi guida del piano strutturale del Comune: sviluppo in verticale degli edifici produttivi esistenti, ampliamento degli edifici con vincolo di archeologia industriale, nuova lottizzazione in zona questura. "L’espansione in verticale diventa difficile anche solo da commentare in maniere seria se realisticamente si pone l’attenzione alla normativa sismica e antincendio per poi immaginare gli accessi carrabili, alla logistica e quant’altro – dice Cecchi -. Servono invece nuove aree per lottizzazioni artigianali per lo sviluppo delle pmi. Mettere il vincolo d’archeologia industriale in 21 ulteriori ex insediamenti produttivi significa non recuperarli mai più. Infine in zona questura serve puntare sul rilancio vero dell’ex Banci, sul collegamento Pecci – Peretola con la tramvia e sull’estensione del percorso fino all’ex Banci".