GIOVANNI FIORENTINO
GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

La campagna per la sicurezza: "Mio figlio morto in fabbrica . Non lo auguro a nessuna famiglia"

Il padre di Sabri Jaballah, ucciso quattro anni fa da una pressa, sul palco della Cgil in piazza Mercatale per lanciare il referendum sul lavoro dell’8 e 9 giugno. "Adesso servono più controlli nelle ditte".

E’ partita la campagna referendaria della Cgil in vista delle consultazioni che si terranno i. prossimi 8 e 9 giugno

E’ partita la campagna referendaria della Cgil in vista delle consultazioni che si terranno i. prossimi 8 e 9 giugno

“E’ ancora difficilissimo per me ricordare quella giornata. Avevo portato la colazione a mio figlio quella mattina, poi mi telefonarono dicendo che era morto. Non auguro a nessuna famiglia di passare quel che abbiamo passato noi. Cosa è cambiato dalla morte di Sabri? Poco o nulla, purtroppo. Si continua a morire sul posto di lavoro e non è accettabile". Mohamed Alì Jaballah si emoziona, quando rievoca la scomparsa del figlio Sabri. Il padre del giovane operaio italo-tunisino scomparso nel 2021 a Montale a seguito di un incidente sul lavoro. Alì era uno degli ospiti sul palco allestito in piazza Mercatale dalla Cgil per "lanciare" ufficialmente la campagna in vista del referendum dell’8 e 9 giugno. Cinque i quesiti del referendum, quattro dei quali riguardanti il mondo del lavoro: nella fattispecie si chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act, la cancellazione del tetto massimo all’indennità di sei mensilità nei licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese ed il ripristino dell’obbligo delle causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato per contrastare il precariato e la modifica delle norme attuali sugli infortuni (che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante). Il quinto riguarda invece il conferimento della cittadinanza italiana e si propone di dimezzare (da dieci a cinque anni) i tempi di residenza legale in Italia di un cittadino extracomunitario maggiorenne intenzionato a diventare cittadino italiano.

Il tema della sicurezza è stato uno dei due talk dell’evento di ieri in piazza, aperto dai brani musicali de La Band della Gragnana, e chiuso dall’attore Andrea Muzzi. Il segretario di Cgil Prato, Lorenzo Pancini si è confrontato con Alì Jaballah, il quale ha voluto spiegare le ragioni della sua presenza: "Deve finire il tempo nel quale nei luoghi di lavoro si può morire come mio figlio – ha detto il padre del ventiduenne operaio morto quattro anni fa – servono più controlli nelle aziende". Sul palco, nell’affrontare i vari temi, si sono alternati Arjanna Salimusaj, responsabile diritti Gd Prato, Fulvio Barni della Diocesi di Prato, ed il generale Spi Cgil Toscana Alessio Gramolati, oltre alla sindaca Ilaria Bugetti. "La collaborazione tra enti è fondamentale per cambiare le cose – ha detto - ne sono esempio il progetto Lavoro sicuro e la piattaforma digitale Sicurfad 4.0, presto operativa". Per quel che riguarda il referendum il sindacato punta, a livello di Prato e provincia, a portare alle urne almeno 90mila persone. "Si tratta di tematiche fondamentali, che trovano già riscontro nella Carta Costituzionale - ha chiosato Pancini – per quel che riguarda il lavoro, vogliamo e dobbiamo restituire dignità ai lavoratori ripristinando parte dell’articolo 18".

Giovanni Fiorentino