Le aggressioni in corsia agli operatori sanitari ospedalieri vanno fronteggiate anche con azioni di prevenzione, perché ogni caso è a se stante. Vanno capite bene anche le genesi di certi deprecabili azioni violente nei confronti dei lavoratori, e occorre intervenire per tutelarli non soltanto dopo che è avvenuto il fatto. Per questo motivo come Cisl abbiamo proposto all’Asl Toscana centro di attivare un tavolo permanente proprio per affrontare tutti insieme – lavoratori, direzione aziendale e sindacato – le problematiche legate alle violenze sul luogo di lavoro". Così Massimo Cataldo, segretario della funzione pubblica Cisl Firenze Prato con delega al settore sanitario, a seguito dell’aggressione avvenuta nel reparto di psichiatria all’ospedale Santo Stefano.
"Va bene – aggiunge Cataldo – che ci siano posti di polizia all’interno dei presidi ospedalieri ed in particolare in pronto soccorso ma certi episodi si devono prevenire e lo si può fare solamente con la sensibilizzazione che passa anche attraverso l’informazione agli utenti sul corretto utilizzo dei servizi, fermo restando che la violenza va condannata".
L’obiettivo per la Cisl resta l’attivazione del tavolo permanente. "Purtroppo dal mese di settembre scorso non abbiamo ricevuto alcuna risposta da parte dell’Asl Toscana Centro – afferma – eppure il tavolo permanente sarebbe uno strumento importante perché tutti insieme, con gli attori interessati a questo fenomeno sempre più dilagante, ci possiamo interrogare sulle motivazioni che portano a certe esplosioni di violenza contro i lavoratori, per poi intervenire prima che gli episodi si consumino".
La Cisl già da diversi mesi ha attivato uno sportello al quale i lavoratori che abbiano subito aggressioni durante gli orari di lavoro possono rivolgersi per denunciare. E possono trovare tutela legale. "Anche in questo caso non ci sono state molte segnalazioni perché gli operatori hanno paura comunque a denunciare, ci vuole una maggiore garanzia nei loro confronti", aggiunge Cataldo. Che insiste: "Attendiamo con fiducia la risposta dell’azienda ad attivare il tavolo permanente al quale dovranno sedere tutti gli interessati. Stiamo aspettando di essere convocati per avviare la procedura".
Il sindacalista della Cisl porta un esempio di quanto sta accadendo all’ospede di Careggi. "Careggi ha accettato di farsi carico dell’assistenza legale nei confronti dell’operatore aggredito che denuncia – afferma Cataldo – e offre l’opportunità al lavoratore di restare anonimo. Talvolta infatti capita che gli operatori abbiano paura di denunciare perché temono anche eventuali ritorsioni. La garanzia dell’anonimato – conclude il segretario della funzione pubblica Cisl Firenze Prato – li rende più tranquilli nel denunciare gli episodi di cui sono stati vittime".