REDAZIONE PRATO

La città chiede la pace. Trecento in cammino in nome di Francesco

L’esortazione del vescovo Nerbini e l’adesione di tante associazioni "Meno soldi per gli armamenti, maggiori aiuti per i paesi più poveri" .

Una visione d’insieme della manifestazione

Una visione d’insieme della manifestazione

Trecento persone in cammino per dare forza al valore della pace. Prato ancora una volta in marcia per invocare dialogo e rispetto. L’ultima domenica di gennaio, come avviene ormai da molti anni, l’Azione Cattolica se ne fa promotrice coinvolgendo numerose associazioni e gruppi del mondo cattolico, per testimoniare pubblicamente il valore della pace. L’iniziativa è organizzata insieme al Coordinamento cittadino per la pace del Comune di Prato, che riunisce molte sigle dell’associazionismo pratese. "Rimettiamo i debiti per un futuro di pace" è il titolo della manifestazione, ispirato al messaggio scritto da Papa Francesco in occasione della giornata mondiale della pace che si celebra il primo gennaio.

L’appuntamento è stato fissato alle 15,30 in piazza delle Carceri. Da qui il corteo si è mosso per le strade del centro storico. Sono stati letti dei brani dal messaggio di Papa Francesco e passaggi dal discorso di fine anno del presidente Sergio Mattarella.

Il Comune era rappresentato dall’assessora Maria Logli, presente anche il presidente del consiglio comunale Lorenzo Tinagli. Il vescovo Giovanni Nerbini ha fatto proprie le parole di Papa Francesco scritte nel messaggio per la giornata mondiale della pace, riferendosi alla proposta di ridurre la spesa per gli armamenti e costituire un fondo per sostenere gli stati più poveri. Rivolgendosi ai giovani ha ricordato la proposta di Giovanni Paolo II per il Giubileo del 2000, quella di ridurre il debito dei paesi poveri. Un obiettivo non raggiunto e "che tocca a voi continuare a sostenere".

L’adesione "di tante associazioni a questa manifestazione e la presenza di tanti giovani, che dimostrano di avere a cuore la pace, è motivo di speranza" ha sottolineato monsignor Nerbini.

Hanno aderito all’iniziativa: Acli, Agesci, Aned, Anpi, Arci, Ass. Don Renato Chiodaroli, Cieli Aperti, Caritas, Cgil, Cisl, Comunità Cristiana Sant’Anna, Pane e Rose, Fondazione Santa Rita, Ist. Buddista Soka Gakkai, Libera Prato, Misericordia, Oratorio Sant’Anna, Movimento Focolari, Mcl, Pax Christi, Polis, Gruppo Shaleku, Rete Nuovi Stili di Vita Prato, Scegliamo Prato, Uil Scuola, Uisp, Unitalsi, Venti di Terra.

Gli organizzatori hanno deciso di porre l’attenzione anche sulla "impronta ecologica" che ciascuno di noi lascia nel mondo attraverso il proprio stile di vita e le proprie abitudini. Il riferimento è al "debito ecologico" citato da Papa Francesco nel suo messaggio: "Diverse popolazioni, già gravate dal debito internazionale, si trovano costrette a portare anche il peso del debito ecologico dei Paesi più sviluppati".