REDAZIONE PRATO

La città piange Lamberto Cecchi L’imprenditore che amava la cultura

Presidente degli Industriali, di Pratotrade e poi della Camerata. Aveva 78 anni. Domani l’utlimo saluto

Lutto nell’imprenditoria e nel mondo della cultura. Ieri mattina, dopo malattia, a 78 anni, è deceduto Lamberto Cecchi, personaggio di spicco dell’industria pratese, appassionato della sua Prato per la quale si è speso in politica e nelle istituzioni cittadine . Cecchi entrò all’Unione industriale pratese a soli 23 anni e fu nominato presidente del Gruppo dei giovani imprenditori. Negli anni Settanta, divenne il più giovane presidente delle associazioni industriali d’Italia. Una carica che poi tornò a ricoprire dal 1992 al 1995 portando nome e voce di Prato nei territori regionale e nazionale. Rappresentò la nostra città nella Confederazione generale dell’industria italiana, nell’Associazione laniera e nella Federazione regionale industriale. Negli anni Ottanta è stato uno dei più attivi interpreti della generazione di giovani imprenditori che hanno avvicinato i tessuti pratesi al mondo della moda. Un impegno profuso soprattutto alla presidenza di Pratotrade, il consorzio di promozione della conoscenza dei prodotti tessili delle aziende più dinamiche e creative del distretto pratese. Lamberto Cecchi è stato protagonista nelle istituzioni cittadine, come consigliere di CariPrato e socio della Fondazione Cassa di risparmio, ma è stato attivo anche in politica. Eletto in consiglio comunale per il polo di centodestra alle elezioni comunali del 1995, fu nuovamente eletto nel 1999 presentandosi come candidato sindaco n la propria lista civica "Insieme per Prato". Poi, consigliere speciale per la cultura del sindaco Roberto Cenni fra il 2009 e il 2014. L’amore per la cultura lo ha sempre contraddistinto. E’ stato fondatore e presidente della Camerata strumentale, membro del consiglio di amministrazione del Teatro Metastasio.

Durante le celebrazioni per i cinquant’anni dell’Unione industriale festeggiati negli anni ’94-’95 della sua presidenza, fu donato alla città il Mazzocchio, l’installazione in tubi d’acciaio realizzata dagli artisti Ben Jaokober e Yannick Vu, addossata all’antica cinta muraria presso Porta Frascati. Un’opera con la quale si propose l’idea di fare dell’arte contemporanea un ponte tra passato e futuro del distretto tessile. Da oggi pomeriggio sarà possibile rendere omaggio alla salma presso le cappelle del commiato della Misericordia. Le esequie si terranno domani alle 9.30 nella Basilica di San Miniato al Monte a Firenze. Alla moglie Antonella Lumachi, ai figli Emanuele, Matteo, Martina e Livia le condoglianze dela redazione di Prato de La Nazione.

Marilena Chiti