Dopo l’annuncio di azioni legali e una class action contro l’azienda di trasporto locale
da parte delle Province della Toscana, il decreto Milleproroghe che ha fatto slittare a fine 2024 il divieto di circolazione per i mezzi Euro 2 destinati a servizi di trasporto pubblico locale (che sarebbe dovuto scattare il primo gennaio 2024) concede un po’ di ossigeno alla Toscana e a Prato che pagano ancora lo scotto
del ritardo di sei anni nell’assegnazione della gara
che ha di fatto congelato gli investimenti. L’immediato stop dei mezzi più vecchi avrebbe comportato serie ripercussioni sul servizio di trasporto pubblico per l’impossibilità di sostituire i bus contemporaneamente: si tratta di 370 bus Euro 2 e di 700 Euro 3 acquistati da Autolinee dai gestori uscenti dopo la gara del Tpl presentata nel 2016.
Il bando prevedeva al suo interno il dettaglio degli investimenti a cui si obbligava
il vincitore nel corso degli anni
al cambio dei bus: il primo e il secondo anno di ingresso era prevista la sostituzione di 200 bus, nel terzo anno 180 e 670 per il quarto. Autolinee Toscane è subentrata nel servizio nel 2021. Secondo i calcoli della società l’alienazione degli
Euro 2 dopo soli due anni dall’acquisto comporterà per
At una minusvalenza di oltre
un milione di euro.