La crisi della moda: "Fare fronte comune contro la recessione". La Toscana si compatta

Il presidente Giani ha definito "costruttivo" il tavolo di confronto convocato ieri in Regione. Prossimo appuntamento il 25 novembre in un dialogo allargato a Irpet e ai vertici toscani di Bankitalia .

La crisi della moda: "Fare fronte comune contro la recessione". La Toscana si compatta

La realtà produttiva toscana fa fronte comune per contrastare la crisi della moda

Tutti per uno, uno per tutti: la Toscana si compatta nella difesa e nel rilancio del sistema moda, fiaccato da un (troppo) lungo periodo di crisi, che sta minando la tenuta occupazionale.

A farsi promotrice di un confronto è stata la Regione col presidente Eugenio Giani che ieri ha convocato a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze i rappresentanti delle parti sociali e degli enti locali. Il tavolo si è chiuso con un arrivederci al 25 novembre, quando è prevista una riunione a cui parteciperanno i parlamentari nazionali ed europei eletti in Toscana, il direttore di Irpet ed i vertici toscani di Bankitalia, che potranno fornire anticipazioni sullo studio in corso sulla situazione della moda. Intanto, quello di ieri, è stato un incontro "molto costruttivo" ha commentato Giani, che ha partecipato con l’assessore Leonardo Marras e in videocollegamento con l’assessora Alessandra Nardini. "Serve fare squadra" per Giani che ha indicato due livelli su cui il "fronte comune" dovrà muoversi: "Da un lato occorre richiamare il governo a interventi rapidi, a partire dalla legge di bilancio, finanziando accanto ad ammortizzatori sociali ad hoc, anche misure di moratoria del credito e degli oneri fiscali". "Dall’altro proseguiremo la riflessione sulle azioni della Regione tese a salvaguardare il tessuto imprenditoriale. La riflessione dovrà anche toccare l’interlocuzione con i grandi gruppo nazionali e stranieri attivi in Toscana". E ha annunciato che a metà dicembre si terrà "un forum in cui approfondire il dibattito per discutere sugli interventi che lo Stato, la Regione, i comuni possono prendere per fronteggiare la crisi".

Al tavolo si è seduto anche il distretto pratese. Apprezzamento è stato espresso da Moreno Vignolini, presidente nazionale di Confartigianato Moda: "Non perdiamo l’ultima occasione di intervenire in emendamento sulla legge finanziaria tramite il Mimit con le misure che da febbraio stiamo proponendo al governo: moratoria su F24 per il 2025, rifinanziamento cassa integrazione per imprese sotto 15 dipendenti, risoluzione del credito imposta ricerca e sviluppo con saldo e stralcio al 50%, rifinanziamento credito imposta al 50% per investimenti su 4.0". Per questo, secondo Vignolini "la Regione deve farsi portavoce di queste istanze condivise. Fino ad oggi abbiamo perso diverse occasioni: lo scollamento tra istituzioni, Regione, Ministero non ha aiutato". Preoccupazione è stata espressa dall’assessora Benedetta Squittieri. "Siamo molto preoccupati del fatto che il Governo abbia messo in campo solo 8 settimane di cassa integrazione e che queste non siano ancora tecnicamente utilizzabili per mancanza dei decreti di applicazione – spiega – Ad oggi abbiamo ricevuto solo no dal Governo sulle richieste condivise al tavolo di distretto e portate avanti a livello nazionale dalle categorie economiche, prima nel decreto Omnibus e poi nel dl Concorrenza. Ora è la volta della Legge di bilancio nella speranza che l’esito sia diverso dai precedenti tentativi".

Oltre al rifinanziamento della Cig in deroga, l’imprenditoria pratese ha chiesto la moratoria sugli F24 per il 2025, la risoluzione del credito d’imposta per ricerca e sviluppo con una formula di saldo e stralcio al 50%, e il rifinanziamento del credito d’imposta al 50% per investimenti nell’Industria 4.0. "Queste continue crisi esogene rischiano di farci perdere pezzi di filiera nonostante si tratti di aziende che continuano a investire in transizione ecologica e digitale. Non possiamo permettercelo perché abbiamo di fronte a noi una ulteriore sfida quella delle normative europee sul tessile, che potranno essere anche un’occasione per il primo distretto tessile circolare d’Europa". In un quadro di richieste di aiuto cadute nel vuoto, è giudicato positivamente l’impegno della Regione: "Siamo molto interessati alle misure che sia il presidente Giani che l’assessore Marras hanno citato. E’ un sostegno agli investimenti del distretto attraverso una forma negoziale così come previsto dall’ultima modifica delle norme regionali".

Positiva la riflessione di Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana: "Sul piano nazionale abbiamo chiesto che la Regione intervenga per favorire la risoluzione dell’annosa questione del recupero del credito di imposta Ricerca & Sviluppo per le imprese del settore tessile e moda, utilizzato a sostegno delle spese per attività afferenti alle fasi di ricerca e ideazione estetica nonché di realizzazione dei prototipi nel periodo 2015-2019". Al tavolo anche i sindacati, tra cui la Cgil Toscana, che ha ribattuto su un punto cruciale: "Il Governo deve intervenire rapidamente sugli ammortizzatori perché quelli stanziati sono ampiamente insufficienti e non sono ancora utilizzabili", ha detto Fabio Berni.

Sara Bessi