La crisi spinge i cinesi a Firenze

Imprenditori cinesi del tessile spostano attività da Prato a Firenze per la crisi della moda. Aumento del 25% nelle compravendite e locazioni commerciali.

Dal Macrolotto 1 pratese alla periferia nord di Firenze fino al centro storico fiorentino. Gli imprenditori del tessile cinese stanno spostando le proprie attività verso il capoluogo toscano. Lo dicono i numeri: secondo la Fimaa, la Federazione degli agenti e dei mediatori immobiliari di Confcommercio, dal primo semestre 2022 allo stesso periodo del 2024 le compravendite e le locazioni commerciali con piccoli imprenditori asiatici sono aumentate del 25%. Negli ultimi 12 mesi, e quindi da quando la crisi della moda ha cominciato a farsi sentire in maniera più prepotente anche sull’indotto, i contratti sono aumentati del 13%. Se ormai da mesi a Prato, nella zona di Iolo, dove si trova molte confezioni cinesi, il lavoro è rallentato con meno luci accese di notte e meno carichi-scarichi, sempre più imprenditori stanno guardando a Firenze con un nuovo interesse. "Sono cresciuti i contratti, sia di vendita che di locazione, a Firenze – sottolinea Arrigo Brandini, presidente Fimaa Confcommercio Firenze -, negli ultimi due anni parliamo di un incremento del 25%. Diversi cittadini cinesi, per via delle conseguenze della crisi della moda su tutto l’indotto, hanno lasciato Prato per investire in città". Secondo la rete delle agenzie Tecnocasa Firenze, invece, una trattativa di attività commerciali su tre è con cittadini cinesi.

ross. c.