MARILENA CHITI
Cronaca

La Cui compie mezzo secolo: "Tutti insieme, tutti diversi". Le belle storie da raccontare

Dal 1975 è un modello di attenzione per i disabili e le loro famiglie: in via Reggiana laboratori manuali e creativi, attività motorie, formazione. E tanto sguardo sulle persone .

Con il messaggio "Tutti insieme, tutti diversi" la Cui-Cooperativa unitaria invalidi ha festeggiato ieri i suoi cinquant’anni di attività. E lo ha fatto in amicizia e allegria. La mattina, nella sede di via Reggiana con il taglio di una torta augurale preparata dagli studenti dell’istituto alberghiero Datini, da condividere con i sessanta disabili che frequentano i loro familiari e gli operatori e il pomeriggio nel salone consiliare del Comune con le istituzioni. Ambra Giorgi, presidente della Cui porta nelle sue lacrime e nei suoi sorrisi tutta l’emozione di una giornata che racconta un cammino di coraggio e di inclusione voluto da un gruppo di genitori che dieci lustri fa mosse i primi passi verso la costruzione di una realtà che ha fatto da apripista a tante altre associazioni. "Un percorso straordinario, nato da una intuizione rivoluzionaria che ribaltava la prospettiva sulla disabilità - ha detto la presidente Ambra Giorgi –, che negli anni Settanta ha sottratto i disabili dal chiuso delle mura domestiche o da quelle strutture che erano soltanto uno spazio di contenimento. Oggi quel progetto, adattato ai tempi, è ancora vivace". Il lavoro come possibilità di inserimento nella società e nella relazioni con gli altri è sempre stato il principio-guida sul quale la Cui ha camminato. Un percorso iniziato come formazione ed addestramento in vista di un inserimento nelle strutture lavorative che, poi, mantenendo intatta la vocazione della Cui verso l’integrazione attraverso il lavoro, è diventato un luogo di esperienze, con il lavoro manuale, le attività espressive, motorie o di formazione e didattica. Oggi tanti di quegli oggetti realizzati nei laboratori della Cui trovano apprezzamento e solidarietà nei mercatini che la cooperativa allestisce periodicamente. Il nodo per quella che è la cooperativa sociale più longeva della Toscana, resta sempre la difficoltà di inserimento nelle aziende, ma il suo esempio è moltiplicatore di energie e di riscatto.

Marilena Chiti