
Lo storico dell’arte Marco Betti
Un teatro voluto da una donna, peraltro cugina del Re Sole, che seppe ribellarsi ad un matrimonio infelice. E’ il teatro della villa medicea di Poggio a Caiano che sarà restaurato grazie ai fondi ministeriali (368mila euro) e la sua storia è emersa grazie agli studi di Marco Betti, che dal maggio 2023 lavora alla Direzione regionale musei nazionali Toscana come storico dell’arte con Ales spa e ha ricostruito con un paziente lavoro, durato diversi anni la vita della Granduchessa di Toscana, Marguerite Louise d’Orléans. E’ il 15 giugno 1661 quando l’eco di festeggiamenti sontuosi risuona nelle sale di Palazzo Pitti: Marguerite Louise è giunta in Toscana per sposare il futuro Granduca Cosimo III de’ Medici.
"Marguerite Louise – spiega Betti – era una donna colta e indipendente, che mal sopportava il marito, da lei giudicato austero e bigotto. Marguerite Louise è disperata, sostiene di essere stata costretta dal cugino Luigi XIV a sposarsi con Cosimo de’ Medici e quindi inizia a chiedere l’annullamento del matrimonio, contratto senza il suo consenso. Si sente sola, incompresa, vessata". Così la granduchessa si rifugia nella villa medicea di Poggio a Caiano, oggi parte dell’istituto delle Ville e residenze monumentali fiorentine del Ministero della cultura, per dare libero sfogo alla sua passione per le arti. Marguerite Louise fu una donna di grande cultura e talento, amava la danza, il canto e il teatro e sono documentate le sue assidue visite agli Uffizi.
Al pianterreno della villa, Marguerite Louise fece edificare un ambiente di svago, un "Teatro delle Commedie" dove lei stessa si esibì, una sera di carnevale, in uno "scherzo musicale" insieme alla marchesa Incontri e a una tale Cinzia, sua inserviente, o ancora dove era solita cantare. Attorniata da una vivace corte, Marguerite Louise a Poggio a Caiano amava inoltre cavalcare anche per sei ore di fila, cacciare i daini nel Bargo mediceo di Bonistallo.
Nel 1675, con il sostegno di Luigi XIV, ottiene la separazione e fa ritorno in Francia dove visse tra la corte di Versailles e il convento di Montmartre. Marguerite Louise d’Orléans morì a Parigi nel 1721, all’età di 76 anni.
"La sua storia – conclude Betti – è quella di una donna che non si piegò alle convenzioni e lottò per la propria libertà. Il teatro della villa fu poi ampliato nel 1791 per volere del granduca Ferdinando III ed è un piccolo gioiello architettonico, il sipario fu dipinto nel 1806 da Luigi Catani, artista pratese. All’interno del Teatro è possibile ammirare un prezioso organo antico, opera di Lorenzo Testa (1703).
M. Serena Quercioli