
Gli investigatori stanno cercando un collegamento fra i due episodi violenti. Ancora latitante il compagno della donna finita in carcere.
Si cerca un collegamento fra i due episodi violenti avvenuti nel giro di 48 ore, rispettivamente in un locale di via Filzi e nel parcheggio della Zenith in via del Purgatorio. Il primo episodio risale alla notte fra mercoledì e giovedì nel bar karaoke "Jld" dove un cinese di 40 anni, Yu Li (il quale risulta destinatario di una misura cautelare per reati contro il patrimonio e la persona in un altro procedimento penale) è stato raggiunto in un privè da un commando di cinque persone, arrivato da Francoforte, e preso a bastonate e bottigliate in testa. L’agguato è stato ripreso interamente dalle telecamere interne del locale tanto che due degli aggressori sono stati già individuati: si tratta di una donna di 25 anni che si trova detenuta a Sollicciano e che domani comparirà di fronte al gip per l’interrogatorio di garanzia e la convalida del fermo con l’accusa di tentato omicidio e lesioni gravi. Sarebbe stata lei a prendere a bottigliate in testa la vittima. Il compagno, 26 anni, noto malvivente, invece è ancora ricercato. Per lui è stato emesso un decreto di fermo. La squadra mobile, che segue le indagini coordinate direttamente dal procuratore Luca Tescaroli, avrebbe già identificato un terzo uomo che ha preso parte al pestaggio. Anche lui è attualmente ricercato. Le condizioni della vittima – che era in compagnia di altri due uomini e di una donna rimasti lievemente feriti nell’aggressione – restano gravissime: il quarantenne è ancora in coma farmacologico e, bene che gli vada, resterà paralizzato alle gambe. Gli investigatori attendono che le sue condizioni migliorino per poterlo interrogare. Le indagini sono state velocissime: gli investigatori hanno potuto contare non solo sulle immagini della telecamera di videosorveglianza del locale dove si vede uno degli aggressori con una grossa mazza in mano, ma anche sulle intercettazioni e sul racconto di alcuni testimoni.
Un copione quasi simile si è ripresentato nella notte fra venerdì e sabato in via del Purgatorio, proprio di fronte al campo della Zenith. Sul caso gli investigatori mantengono il massimo riserbo. Secondo quanto accertato, un cinese, sempre sulla quarantina, è stato aggredito con coltelli, manganelli telescopici e pistola alle 1,15. Un testimone ha riferito che il cinese è stato circondato da una decina di persone che poi lo hanno picchiato. Qualcuno avrebbe fatto esplodere anche un colpo di pistola che per fortuna non ha attinto la vittima. L’orientale è stato però accoltellato. Si è recato al pronto soccorso dove è stato medicato, mentre il gruppo degli aggressori si è dileguato. Non è stato chiarito se l’episodio sia collegato all’agguato dentro al "Jld" ma il sospetto è forte.
Gli investigatori hanno eseguito un lungo sopralluogo in via del Purgatorio nella giornata di sabato tanto che la strada è stata chiusa al traffico. Sono state acquisite le immagini di una telecamere dalla zona che avrebbe ripreso l’aggressione ai danni del cinese.
I due episodi sarebbero inseristi, come detto più volte, all’interno della faida in corso fra due facoltosi gruppi imprenditoriali contrapposti il cui campo di battaglia non è solo il territorio pratese ma si allarga a macchia d’olio in varie parti di Italia (recentemente un agguato simile è stato registrato a Cassino) e di Europa. Basti ricordare gli attacchi incendiari avvenuti a Madrid e a Parigi del tutto simili (anche come obiettivo) a quelli messi a segno a Prato a febbraio in tre ditte di logistica.
Laura Natoli