
La kermesse fa sperare le aziende: "Buona ripresa con l’inizio del 2024 per i macchinari dei filati fantasia"
Pitti Filati edizione 94 ha chiuso i battenti ieri con un bilancio tutto sommato positivo e 3mila buyers. Alla kermesse, in cui si presentavano le collezioni primavera estate 2025 dei filati per maglieria, hanno partecipato 35 aziende del distretto. "E’ andata meglio rispetto alle aspettative – commenta Raffaella Pinori di Pinori Filati – anche se ci sono stati meno visitatori, la maggior parte dall’Europa". Ma il Salone ha rappresentato una piccola boccata di ossigeno per molte imprese: "Sono venuti i clienti più importanti – sostiene Stefano Milanesi della New Mill – le aspettative non erano il massimo, ma è stata l’occasione per parlare di ordini per l’inverno. Abbiamo capito che ciò che conta è sempre di più la produzione di merce di alta qualità e durevoli. A oggi la preoccupazione maggiore è rappresentata dai trasporti di materie prime".
A Pitti Filati tra gli espositori troviamo anche Pafa, che progetta e costruisce macchine per filatura. "Negli ultimi anni i distretti tessili dove la filatura è più presente, Prato e Biella, hanno investito molto, rinnovando il parco macchine con tecnologia moderna, più efficiente sia dal punto di vista produttivo che del risparmio energetico, se pensiamo ai nostri macchinari con risparmi anche del 30% – afferma Francesca Fani (foto), Ceo di Pafa – Nel secondo semestre 2023 con l’affievolirsi degli incentivi Industria 4.0 e le nuove turbolenze internazionali, la domanda è diminuita, segnando negativamente la raccolta ordini su tutti i mercati. Tuttavia, per quanto riguarda il nostro settore dei filati fantasia, con l’inizio del 2024 riscontriamo una, seppur lieve, inversione di tendenza che apre uno spiraglio moderatamente positivo sul nuovo anno". Anche per il meccanotessile Pitti Filati è una vetrina di rilievo. "E’ una fiera importante anche per noi che da diversi anni partecipiamo nella sezione dedicata come fornitori di macchinari e tecnologia – sottolinea Fani – . Da questo punto di vista possiamo definirla come la prima fiera di filiera del settore tessile; una novità nel panorama un po’ obsoleto dei saloni fieristici che ha saputo anticipare quella tendenza all’integrazione, organizzativa o di processo, a cui stiamo assistendo in maniera crescente negli ultimi tempi".
Per Pafa l’edizione 94 "consolida i filati fantasia come protagonisti sia delle collezioni dedicate alla maglieria che di quelle dedicate alla tessitura, con nuovi attori sia italiani che internazionali", dice Fani. E nel futuro del meccanotessile dedicato ai filati quali novità ci sono?
"Due gli spunti di novità nel breve periodo: ci saranno nuovi interessanti incentivi all’innovazione con il finanziamento di Industria 5.0, considerata come il completamento di Industria 4.0 – conclude la Ceo – Su questo siamo pronti, in particolare per il rispetto dell’indice di sostenibilità. L’altro tema interessante riguarda l’aspetto organizzativo della filiera: top brand del mondo fashion consapevoli della perdita di competenze e conoscenze causata soprattutto dal mancato ricambio generazionale stanno integrando preziosi pezzi di filiera, modificando radicalmente quegli assetti finora conosciuti e innescando nuove dinamiche".
Sara Bessi