SILVIA BINI
Cronaca

"La lezione non è stata imparata del tutto. Serve coinvolgimento"

Parte da Prato il percorso di prevenzione dal rischio idrogeologico voluto dalla Regione e all’appuntamento non potevano certo mancare i...

Parte da Prato il percorso di prevenzione dal rischio idrogeologico voluto dalla Regione e all’appuntamento non potevano certo mancare i comitati cittadini, nati per fare squadra dopo la tremenda alluvione di novembre 2023, che ha seminato morte e disperazione oltre a ingentissimi danni. Oggi, a distanza di sedici mesi da quella maledetta notte tra il 2 e il 3 novembre, ci si riunisce per tirare le fila del lavoro svolto e piantare paletti sul futuro. Il punto di vista dei comitati resta scettico rispetto agli interventi che sarebbero potuti essere fatti ad oggi, rispetto ai rimborsi che sarebbero potuti arrivare, rispetto ai piani di protezione civile obsoleti. Non c’è solo male però. Ci sono molte opere di somma urgenza che sono state terminate, c’è il primato di Montemurlo diventato comune pilota a livello regionale per lo studio sul rischio idraulico e sul reticolo minore che causa allagamenti.

Ieri mattina al Politeama, tecnici, politici ed esperti sono saliti sul palco per spiegare lo stato dell’arte e rispondere ai cittadini attraverso una serie di domande che erano state poste in precedenza. Alcune hanno trovato risposta, altre saranno oggetto di mail. Il punto di partenza non scontato, è che i cittadini sono parte attiva nella partita, tutt’altro che facile, della messa in sicurezza del territorio.

Uno dei temi emersi durante la mattinata riguarda il consumo di suolo da limitare il più possibile soprattutto dove le zone sono state alluvionate. Da qui i dubbi sollevati dal Comitato di Bagnolo riguardo alla previsione di costruire la nuova sede del liceo artistico Brunelleschi in via Labriola, in uno dei campi invasi dalle acque portate da quella notte di piogge eccezionali. Piogge eccezionali, che come ribadito anche ieri, saranno un qualcosa con cui fare i conti sempre più spesso e dalle quali difendersi con opere di prevenzione, e piani di protezione civili. Stesse perplessità per i residenti di Campi Bisenzio dopo la previsione di costruire una nuova scuola in una zona flagellata dal maltempo.

"Abbiamo posto la domanda riguardo la previsione della nuova sede del liceo Brunelleschi in via Labriola lungo le sponde del torrente Bagnolo - spiega Sabrina Tabani, portavoce del Comitato di Bagnolo -. Il Comune attende il parere del Genio Civile però noi siamo preoccupati". Anche il dragaggio del torrente Bagnolo (che deve essere ripulito dai detriti accumulati sul fondo) è stato oggetto di dibattito. A Montemurlo il Consorzio di Bonifica Medio Valdarno ha ottenuto il via libera all’intervento caldeggiato anche dall’amministrazione comunale oltre che dai cittadini, per ripristinare le condizioni pre-alluvione del torrente Bagnolo, ma non in tutti i casi, a detta degli esperti, si tratta di interventi possibili e utili.

I cittadini chiedono la costituzione di osservatori civici sui lavori effettuati e da effettuare: a Galceti il Comune di Prato ha aperto un canale con i comitati cosa che non è stata fatta a Montemurlo. "Ci è stata negata la commissione così come la costituzione di un osservatorio civico - dice Tabani - invece sarebbe stato importante avere la possibilità di essere partecipi, si tratta di incontri periodici, in cui viene fatto il punto della situazione e scritto a verbale quanto detto. Negarcelo è stata una scelta che non condividiamo".

Sul fronte dell’informazione però negli ultimi mesi il Comune di Montemurlo ha aperto uno sportello permanente con Pubbliacqua, in cui ogni mese vengono ricevuti i residenti nel solco della trasparenza.

Infine la questione spinosa dei piani di protezione civile: "Non è stato ancora iniziato un iter per l’aggiornamento - aggiungono dal comitato di Bagnolo - quello di Montemurlo è datato 2012, l’operazione di rinnovo ci aspettavamo che partisse da subito e invece a quindici mesi di distanza non è stato fatto alcune passo in avanti". Il mantra degli esperti che hanno preso parte all’iniziativa ieri mattina è stato che "ciò che andava bene dieci anni fa adesso non è più adeguato". Ascoltiamolo.

Silvia Bini