REDAZIONE PRATO

La Liberazione attuale: "Prato capitale dei valori"

Il messaggio della sindaca Bugetti: "Portiamo avanti le conquiste di 80 anni fa" "La città non lascia indietro nessuno". Lotta a sfruttamento e ai metodi mafiosi .

La sindaca di Prato Ilaria Bugetti: stamani terrà il discorso ufficiale per la Liberazione al termine del corteo cittadino

La sindaca di Prato Ilaria Bugetti: stamani terrà il discorso ufficiale per la Liberazione al termine del corteo cittadino

Parlerà al termine del corteo cittadino e le sue saranno parole forti per ribadire l’attualità dei valori che costituiscono il dna della Liberazione.

"Il messaggio più forte che arriva dalla Resistenza, anche oggi a 80 anni di distanza, è quello di intervenire, di reagire alla violenza e alle ingiustizie del mondo - sottolinea la sindaca Bugetti - Chi resta indifferente è complice, chi tergiversa è complice, chi sfrutta questo momento di grande confusione per cercare visibilità personale, è complice. Il modo migliore per onorare il sacrificio dei tanti che 80 anni ci consegnarono un mondo migliore è una presa di posizione netta e forte dal basso contro ogni forma di autoritarismo". Perché "la salvezza della democrazia dipende da tutti noi". E’ così che "si onora e si rispettano i valori della Resistenza, è così che si garantisce un futuro migliore ai nostri figli". Ecco perché è importante celebrare l’80esimo anniversario della Liberazione: "Sono le radici della nostra Costituzione e del nostro vivere quotidiano, le radici da cui traiamo la forza per continuare a combattere per un Paese in cui crescita ed equità sociale vadano a braccetto, le radici da annaffiare per veder crescere forte e rigoglioso l’albero della democrazia e poterne cogliere i frutti ogni giorno". Con forza la sindaca dirà stamani che "ci vogliono timorosi, obbedienti, remissivi, indifferenti. Ma noi siamo ben altro. Di fronte alle ingiustizie di questo tempo, di fronte ai crimini che vengono commessi contro l’umanità. non staremo zitti. Ce lo ha insegnato con il suo esempio anche Papa Francesco. Stare vicino agli ultimi, ai più deboli, a chi è schiacciato dall’oppressore. Dobbiamo farlo anche noi, ciascuno di noi". Immediato il riferimento al territorio: "Chi non rispetta le regole, chi sfrutta i lavoratori, chi guadagna sulla pelle della povera gente, chi cerca fortuna dalle sfortune della gente, qui non è gradito". "I principi di libertà, di giustizia sociale e di uguaglianza che anche qui, 80 anni fa, sono stati conquistati con il sangue, non dovranno essere più macchiati dall’ombra lunga dello sfruttamento lavorativo e dell’uso di metodi mafiosi in nome del Dio denaro". Prato "è un’altra cosa e lo dimostrerà non arretrando di un passo di fronte a chi ci vuole arresi, impauriti, indifferenti e divisi".