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La Mezzaluna torna al Pecci. L’opera di Staccioli al suo posto: "Un simbolo della nostra città"

Sarà ricollocata sulla collinetta che si trova fra la rotonda della Questura e l’ingresso del museo. Era stata rimossa nel 2009 per i lavori di ampliamento: l’operazione vale 200mila euro.

La Mezzaluna torna al Pecci. L’opera di Staccioli al suo posto: "Un simbolo della nostra città"

Si scrive "Prato 88", si legge ‘mezzaluna’ di Mauro Staccioli. Opera simbolo di una città con la visione contemporanea è rimasta per anni abbandonata in un terreno del Macrolotto. Ora la svolta: la Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali ha dato parere favorevole al progetto presentato dalla giunta comunale su proposta dell’ex assessore alla cultura e attuale consigliere comunale Simone Mangani, per il ricollocamento dell’opera nel giardino del Pecci.

Prato88 insieme ad altre opere erano state rimosse nel 2009, per consentire gli importanti lavori di ampliamento del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. La Mezzaluna è stata conservata nel Macrolotto 1, in una proprietà del Comune, e adesso sarà ricollocata sulla collinetta che si trova tra la rotonda della Questura e l’ingresso del Centro Pecci, per cui l’artista Mauro Staccioli l’aveva progettata.

"L’autorizzazione della Soprintendenza certifica il lavoro fatto dal Comune di Prato in collaborazione con il Centro Pecci, la Fondazione per le arti contemporanee in Toscana, la fondazione Cassa di Risparmio di Prato e l’Archivio Mauro Staccioli - commenta l’assessore uscente Simone Mangani, oggi consigliere comunale - Prato88, da tutti ribattezzata Mezzaluna, tornerà presto a segnare un simbolo non solo del Centro Pecci, ma della città di Prato". Una soddisfazione dopo anni di degrado: "E’ una soddisfazione assolutamente condivisa quella di ricollocare Prato88 - aggiunge Diana Toccafondi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio - Si tratta di un’opera che ha un valore simbolico per tutta la comunità, che identifica una fase storica di evoluzione della città. Per questo la Fondazione Cassa di Risparmio o ha dato il suo supporto, mettendo a disposizione importanti risorse per la definizione del progetto di ricollocamento. L’opera torna al suo posto, simbolo potente e accogliente anche per chi arriva in città".

Il progetto è stato realizzato dall’architetto Antonio Silvestri del Comune e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio che ha erogato le risorse necessarie per effettuare la progettazione tecnica dell’intervento, mentre le risorse per la collocazione sono già previste dal bilancio del Comune di Prato per un totale di 200mila euro.