REDAZIONE PRATO

"La mia ditta è in regola". Cinese contro i Sudd Cobas

Il titolare della Linea glamour si difende: "Non sono una ‘apri e chiudi’ e non ho a che fare con tessitura Sofia". L’avvocato Veltri: denunciamo il sindacato.

"La mia ditta è in regola". Cinese contro i Sudd Cobas

L’imprenditore e l’avvocato Veltri

Per la prima volta un imprenditore cinese, affiancato dal suo avvocato Tiziano Veltri, esce allo scoperto per reclamare la sua estraneità a quel mondo di sfruttamento della manodopera denunciato dal Sudd Cobas. Si chiama Liu Jianwei ed è il titolare di Linea Glamour: davanti al suo maglificio dal primo dicembre è in corso un picchetto sindacale. Secondo il sindacato la ditta avrebbe fatto parte dello stesso gruppo della tessitura Sofia e 4 lavoratori pakistani associati al Cobas avrebbero prestato attività lavorativa nel maglificio: insomma per il Cobas si tratta di un esempio di "apri e chiudi". "Non ho niente a che fare con la tessitura Sofia. La mia azienda, che ho aperto ad ottobre 2022 prima della tessitura in questione, è in pari con l’Agenzia delle entrate e con l’Inps – dice il titolare che parla assistito dal legale Veltri – . Ben vengano i controlli perché così mostrerò di non essere una ditta apri e chiudi. Il picchetto di Sudd Cobas non consente il transito delle merci e la mia attività è ferma. Un danno che potrebbe sfociare nel licenziamento di 7 dipendenti cinesi". Per il legale "basta con la criminalizzazione indiscriminata dell’imprenditoria cinese. Esiste una parte che opera nella piena legalità. E la Linea Glamour è una di queste ditte senza debiti né con l’Agenzia delle entrate né con l’Inps. E’ un’impresa corretta ed il titolare è contento se procura, guardia di finanza, l’Ispettorato del lavoro, Asl e forze dell’ordine colpiscono chi fa concorrenza sleale". Veltri attacca il sindacato "a cui è stata data la patente di legalità, sostituendosi di fatto all’autorità giudiziaria e alle forze dell’ordine, bloccando l’attività denunciando un’illegalità non accertata da nessuno". Veltri sta mettendo a punto tre denunce: la prima contro il picchetto sindacale, la seconda contro l’aggettivo ‘mafioso’ usato da Sudd Cobas sull’imprenditoria cinese e la terza contro il fatto che i manifestanti fanno i bisogni in mezzo alla strada (non hanno bagni chimici), situazione ritenuta reato dalla Cassazione.L’imprenditore attraverso l’avvocato ha risposto con una pec alla comunicazione dell’inizio dello stato di agitazione perché "la contestazione è generica, carente nella parte in cui specifica il periodo in cui gli iscritti al sindacato avrebbero prestato la loro opera lavorativa alla Linea Glamour".

Sa.Be.