
Il ricordo: "Quando ci ha benedette e stretto la mano ci ha riconosciute come le religiose presenti all’assedio della Natività". Nell’enciclica Dilexit nos il ponteficie scrisse: "Il vostro amore rischiara il mondo" .
PRATOIl centenario della morte della beata Maria Margherita Caiani, fondatrice delle suore Minime del Sacro Cuore di Poggio a Caiano, non è passato inosservato da parte di papa Francesco. L’anniversario (la morte della beata Caiani è avvenuta l’8 agosto 1921), che si è celebrato lungo tutto un anno dall’agosto 2020 all’agosto 2021 nelle numerose case dell’Istituto, in Italia e all’estero, è stato accompagnato da un messaggio che il Santo Padre ha voluto inviare alle suore francescane Minime del Sacro Cuore. Si era nel pieno del duro periodo della pandemia da covid quando le suore Minime hanno fatto memoria della vita e degli insegnamenti della fondatrice, diventando un’occasione di speranza per la comunità poggese e non solo. Lo sprone di papa Francesco è stato di continuare il cammino avviato dalla Beata Caiani "guardando anche alle sfide del futuro" incarnando "nel nostro tempo le specificità del vostro carisma". C’è poi un inciso molto forte nel messaggio papale con il quale ha invitato le suore Minime "a continuare ad essere madri per gli uomini e le donne che incontrano ’dalla culla alla morte’, come diceva la Beata Maria Margherita". "Per noi quel messaggio è tuttora una cartina di tornasole – commenta la madre generale suor Annalisa Colli – è la via dell’umiltà, caratteristica del nostro carisma che il Papa ha sintetizzato molto bene nel suo scritto. C’è un piccolo aneddoto che mi piace ricordare per sottolineare il senso di prossimità di Francesco: pensava che la nostra casa madre fosse a Roma ed era pronto a partire per consegnarci direttamente il suo messaggio". Il messaggio di Francesco fu letto dal francescano padre Sandro, cappellano all’ospedale Gemelli.
C’è un filo conduttore che lega quel messaggio per le suore Minime e la "Dilexit nos", la Lettera Enciclica del Papa sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo del 24 ottobre scorso. "C’è un punto di contatto significativo ed è la dimensione riparatrice, una delle caratteristiche della spiritualità del Sacro Cuore", indica la madre generale. Il passaggio è esplicito: "Il vostro carisma ha anche una dimensione riparatrice. Questo è un grande servizio per il bene del mondo. Il peccato rovina l’opera che Dio ha creato bella – aveva aggiunto il Pontefice – . Voi, con le vostre preghiere e i vostri piccoli gesti, gettate nel campo del mondo il seme dell’amore di Dio che fa nuove tutte le cose. Il seme, quando cade in terra, non fa rumore: così sono le tante opere che voi portate avanti in Italia, Brasile, Egitto, Sri Lanka e a Betlemme, soprattutto in favore dei bambini e dei giovani. Gesti che sono capaci di rendere più bello il mondo, di rischiararlo con un raggio dell’amore di Dio". Ieri alcune suore della casa di Roma erano in piazza San Pietro durante la traslazione della salma del Pontefice, mentre due suore saranno con i ragazzi e alle ragazze che da Poggio a Caiano partiranno per il Giubileo dei giovani. Un seme, quello delle Minime, che è germogliato in molte parti del mondo, come a Betlemme, dove un piccolo numero di suore Minime vivono nel convento a fianco della Basilica della Natività. E’ qui che il Pontefice in visita nel maggio 2015 le ha salutate nell’incontro ufficiale con i frati della Custodia e le istituzioni. "E’ stata un’emozione forte – dicono le suore che all’epoca erano lì– Quando ci ha benedette e stretto la mano ci ha riconosciute come le religiose che erano nell’assedio della Natività con padre Ibrahim Faltas".
Sara Bessi