La moda in affanno. Lineapiù, procedura per 30 licenziamenti. Trattativa coi sindacati

L’azienda leader mondiale nei filati per maglieria ha presentato un piano di riduzione del personale. Cgil, Cisl e Uil hanno avviato il dialogo con la proprietà: "Chiediamo gli ammortizzatori sociali".

La moda in affanno. Lineapiù, procedura per 30 licenziamenti. Trattativa coi sindacati

La moda in affanno. Lineapiù, procedura per 30 licenziamenti. Trattativa coi sindacati

Assemblee con i dipendenti e tavolo delle trattative tra azienda e organizzazioni sindacali confederali Cgil-Cisl-Uil. L’estate 2024 è già rovente alla Lineapiù Italia di Campi Bisenzio, dove alla fine maggio la direzione aziendale ha aperto una procedura di licenziamento collettivo, riguardante 30 lavoratori sui 130 assunti. Un segno dei tempi e il risultato di periodi minati prima dal blocco della pandemia, poi dai rincari di materie prime ed energia, poi dallo scoppio della guerra nel cuore dell’Europa e successivamente dal conflitto Mediorientale. Sebbene il mercato del lusso navighi in acque migliori del mercato comune, da un paio di anni la produzione nel distretto tessile è in frenata come pure gli ordinativi sono più che mai in una fase di stallo. E anche Lineapiù, leader nella produzione dei filati per maglieria di alto livello, purtroppo si è trovata a fare i conti con un mondo radicalmente cambiato. La legge 223 del 1991 consente alle parti di aprire un periodo di confronto - 75 giorni con possibili proroghe - già avviato, in cui i sindacati hanno già chiaro che cosa chiedere per i lavoratori. "Il problema c’è e va affrontato nel migliore dei modi – chiosa Juri Meneghetti segretario Filctem Cgil Prato Pistoia – Stiamo invocando l’istituto degli ammortizzatori sociali prima di arrivare ai licenziamenti: chiediamo cassa integrazione straordinaria oppure l’applicazione della solidarietà. I lavoratori si sono detti preoccupati durante le assemblee, come è normale che sia". Una decisione, quella di aprire la procedura di licenziamento che sarebbe motivata dalla complicata situazione e dalla crisi che attanaglia anche il mondo della moda. Una ristrutturazione di personale segno di tempi difficili, comuni ad un distretto dove il trend, segnalato dai sindacati, è di un aumento in generale di richiesta di cassa integrazione ordinaria rispetto a quanto in genere succede nei mesi estivi in area pratese. Al momento l’azienda preferisce non rilasciare dichiarazioni.

"Siamo al tavolo delle trattative con l’azienda, dopo aver comunicato ai lavoratori la decisione della direzione aziendale di aver aperto la procedura di licenziamento – conferma Qamil Zejnati della Uiltec – . Siamo in fase iniziale e il nostro obiettivo sarà il ricorso ad ammortizzatori. Il distretto ha avuto un 58%-60% di riduzione personale da quando è iniziata la crisi e come sindacati in questi anni siamo riusciti a gestire tali criticità mettendo a punto un metodo per arginarle usando gli ammortizzatori sociali". Anche Ingrid Grasso della Femca Cisl ricorda che i sindacati stanno lavorando uniti in questa fase di trattativa "per trovare la soluzione più adeguata che impatti il meno possibile sulla tenuta sociale. Se la risposta alla nostra proposta sarà positiva, si cercherà di traguardare il periodo di crisi fino a quando la situazione generale potrà tranquillizzarsi mantenendo attivo il rapporto di lavoro". L’obiettivo per i sindacati sarebbe di arrivare a concretizzare una soluzione prima delle ferie.

Sara Bessi