Si svolgeranno domani mattina, nella chiesa di Caselle, la frazione di Vicchio dov’era nato, i funerali di Giampiero Vigilanti, l’ex legionario di Prato, morto all’età di 93 anni, quasi della metà dei quali passati in mezzo alle indagini sul mostro di Firenze. Al termine della funzione, sarà sepolto nel cimitero del paese.
A partire da oggi pomeriggio la salma sarà esposta alle cappelle del commiato di ’Iris Prato onoranze funebri’ in piazza del Mercato Nuovo.
Vigilanti è morto all’ospedale di Prato, dov’era stato portato in seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute. Gli ultimi anni della sua vita, l’ex legionario li aveva passati lontani dal ’Cantiere’, dopo essere stato allontanato dalla casa di via Anile per la separazione dalla moglie che lo aveva denunciato. Era ospite della Rsa "Casa di Marta", sempre a Prato. E qui, alcuni mesi fa, dopo l’archiviazione della sua posizione di indagato per gli otto duplici omicidi del mostro, aveva ricevuto la visita della commissione parlamentare d’inchiesta.
L’ex legionario resterà nella storia delle indagini del mostro. Resterà il mistero se fosse davvero lui, a bordo dell’auto sportiva rossa vista allontanarsi a gran velocità dalle Bartoline la notte del delitto di Calenzano del 1981; resterà il dubbio sull’anfibio fotografato su quel sentiero di campagna, resterà il dubbio su altri avvistamenti di una macchina rossa avvenuti in Mugello, quando nell’estate del 1984 vennero trucidati Pia e Claudia alla Boschetta. Resterà il dubbio sulla sua pistola, l’High Standard misteriosamente rubata alla viglia della perquisizione. Potrebbe, se qualcuno volesse indagare ancora, non restare il dubbio sull’arresto di suo figlio, a Genova, nel 1990, con due pistole clandestine: dirà che stava lavorando per i Servizi.
ste. bro.