FEDERICO BERTI
Cronaca

La mostra per Clara Calamai: "Mia zia? Era magica. Così intelligente semplice e passionale"

Bonizzato, nipote della Calamai: le foto di famiglia per la Lazzerini. Oggi sarà all’inaugurazione

Clara Calamai

Clara Calamai

Prato, 23 settembre 2023 – Avere una diva in famiglia dev’essere impegnativo e allo stesso tempo divertente. Lo sa bene l’architetto riminese Marino Bonizzato, uno dei nipoti della grande attrice Clara Calamai, figlio di una delle due sorelle dell’attrice nata a Prato il 7 settembre 1909 e morta proprio a Rimini il 21 settembre 1998, circondata dall’affetto dei suoi cari. Marino Bonizzato, legatissimo all’amata zia, oggi alle 17 sarà a Prato, nella sala conferenze della Lazzerini, per ricordare una delle più grandi dive del cinema degli anni trentaquaranta e per inaugurare la mostra fotografica che comprende splendide foto dell’attrice appartenute all’album di famiglia, che lui stesso ha messo a disposizione.

Per gli amanti del cinema Clara Calamai è un mito, per lei semplicemente zia Clara. Che ricordo ha di lei?

"Da bambino ogni incontro era un evento. Emanava un fascino particolare, era molto attenta, severa e perfezionista. Bisognava stare in guardia, anche perché mia mamma desiderava che noi figli ci comportassimo più che bene con la zia. Da adulto ho apprezzato molto la sua intelligenza, pronta e fulminante".

Com’era Clara lontano dai set?

"Semplicissima. Sembrava felice d’esserne lontana".

Qual è il più vecchio ricordo che ha di lei?

"Con quel braccialetto di ninnoli d’oro tintinnanti era magica".

E Clara che ricordi aveva della sua carriera e del suo periodo d’oro?

"Non credo amasse ricordare e non l’ho mai sentita parlare del suo lavoro".

Per un dolore d’amore Clara lasciò Prato e fu la sua fortuna. Come raccontava i suoi anni di vita a Prato?

"Forse ne avrà parlato con la mamma. Era molto legata alle sorelle con le quali aveva vissuto serenamente sino a quando scappò a Roma. Quando scomparve Paola, la maggiore, soffrì moltissimo. Era un pezzo importante di quel mondo di bei ricordi che se ne andava".

All’apice del successo lasciò il cinema per amore del conte Bonzi. Ebbe rimpianti?

"Non credo. Era una donna passionale capace di fare qualsiasi cosa per amore. D’altra parte non cercò da ragazzina di abbandonare per amore addirittura la vita?".

Spesso si parla di Clara Calamai come del primo seno nudo nel cinema italiano per La cena delle beffe di Alessandro Blasetti. Immagino che non le facesse affatto piacere...

"Non le faceva assolutamente piacere. Lei voleva essere ricordata solo per le sue doti artistiche che erano davvero abbondanti".

Come ricordava l’esperienza in "Ossessione" di Luchino Visconti?

"Era innamorata di Visconti anche perché era l’unico che, strapazzandola, era riuscito a tirarle fuori l’anima".

E quali altre interpretazioni ricordava con piacere?

"Oltre Ossessione che l’aveva cambiata, amava ricordare la sua interpretazione ne "L’adultera" che le valse il nastro d’argento come attrice protagonista".

Ultimo film Profondo rosso. Fu un piacevole ritorno sul set?

"Le fece sicuramente piacere, ma mai avrebbe fatto un altro film del genere".

Per lei quali sono le migliori interpretazioni di sua zia Clara?

"A parte Ossessione dove Clara buca lo schermo penetrando e catturando lo spettatore, amo molto L’avventuriera del piano di sopra dove una Clara, bellissima, partecipa con particolare ironia ad un film femminista ante litteram e quindi una satira al regime così sottile da sfuggire alla sua censura".