REDAZIONE PRATO

La piaga dei sacchi neri. Smaltimenti illegali: sgominata una banda

I carabinieri del Noe hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini a dieci persone e tre società. "Facevano risparmiare ai cinesi il 70%".

I carabinieri del Noe hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini a dieci persone e tre società. "Facevano risparmiare ai cinesi il 70%".

I carabinieri del Noe hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini a dieci persone e tre società. "Facevano risparmiare ai cinesi il 70%".

Una struttura ben organizzata che grazie al ricorso di fatture inesistenti e aziende fantasma riusciva a smaltire i rifiuti speciali illegalmente, in particolare i famigerati sacchi neri stracarichi di scarti tessili. Una piaga che da anni infesta le campagne di Prato ma non solo con abbandoni incontrollati, anche in zone protette. A scoperchiare il vaso di Pandora è stata una inchiesta coordinata dalla Dda di Firenze e condotta dai carabinieri del Noe di Firenze con la collaborazione dei carabinieri di Prato e di Pistoia. Le indagini hanno portato alla scoperta di un traffico di rifiuti tessili tra Prato e Pistoia che avrebbe coinvolto "una ben strutturata organizzazione criminale, composta per lo più da soggetti di origine campana stabilmente residenti o domiciliati" nelle due province. In tutto sono indagate undici persone e tre società tessili gestite da italiani e cinesi.

Secondo quanto riferito, l’organizzazione avrebbe gestito in maniera illecita quasi 100 tonnellate di rifiuti, consentendo risparmi sui costi di gestione dei rifiuti per diverse decine di migliaia di euro, circa il 70% degli smaltimenti regolari. I sacchi neri con gli scarti sarebbero stati abbandonati in terreni o capannoni in disuso occupati abusivamente o lungo le strade, arrivando anche a sfruttare la presenza dei rifiuti prodotti dall’alluvione del 2023, secondo quanto spiega il Noe che ieri ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini a dieci persone ritenute responsabili a vario titolo del reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, gestione illecita di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva, e a 3 società. L’inchiesta, iniziata a febbraio 2023, è stata condotta con pedinamenti, videoriprese e altre attività tecniche. Dall’analisi delle modalità di rinvenimento e sequestro di molteplici sacchi neri abbandonati effettuati dai militari di Prato e Pistoia, il Noe ha focalizzato l’attenzione sull’organizzazione composta da soggetti di origine campana. E’ stato poi ricostruito che "partendo dal centro nevralgico delle attività illecite di Montemurlo e Prato, sono stati coinvolti i comuni di Quarrata, Serravalle Pistoiese, Pistoia e la stessa città di Prato, dove sono stati individuati i siti di produzione e abbandono degli ingenti quantitativi di rifiuti, oggetto dell’illecito traffico". "Collaudati", si spiega, i meccanismi dei traffici: dalla redazione di falsa documentazione indicante inesistenti società utilizzate per noleggiare mezzi con cui trasportare i rifiuti all’individuazione di capannoni in disuso utilizzati all’insaputa dei proprietari, dai trasporti talvolta preceduti da una ‘staffetta’ per evitare controlli da parte delle forze dell’ordine all’abbandono di diverse tonnellate a ogni singolo trasporto in diverse aree di Prato e Pistoia.

"La convenienza era duplice – spiega il tenente colonnello Motta del Noe di Firenze –: risparmiare sui costi di smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi, come gli scarti tessili, e pericolosi, come ad esempio le vernici, e allo stesso tempo abbuiare l’eventuale produzione a nero in modo da non lasciare tracce". difficile quantificare il valore degli scarti che sono stati smaltiti illegalmente in questo periodo di osservazione da parte del Noe ma si tratta sicuramente della "punta dell’iceberg" di un fenomeno ben più esteso. Considerando che lo smaltimento di una tonnellata di scarti tessili costa più o meno tra le 300 e le 400 euro il valore degli abbandoni illeciti è presto fatto. "L’indagine è nata grazie al prezioso supporto delle stazioni e del comando di Prato che per primi hanno notato gli abbandoni di rifiuti. Il lavoro di osservazione del territorio è stato fondamentale", ha concluso il tenente colonnello Motta.

Le tonnellate di rifiuti sequestrati sono stati bonificati e i mezzi usati dalla banda sequestrati.

L.N.