Dopo il disastro di Calenzano si è aperto un dibattito sul futuro dell’area tra Prato e Firenze. Fabio Franchi, segretario della Cisl che visione ha? È possibile che si siano aperti gli occhi solo in seguito a una tragedia che si è portata via cinque lavoratori?
"Il territorio di cui mi occupo e sul quale ho responsabilità per la Cisl è quello di Firenze e Prato, ma sarebbe riduttivo limitare lo sguardo in base ai confini comunali o provinciali; serve una visione d’insieme, che rimetta al centro la sostenibilità di quel territorio, che è un polmone economico fondamentale per il pil della nostra regione, ma che spesso è stato sottoposto a opere e interventi che non hanno dialogato tra loro e che hanno generato problemi, per gli abitanti, per le imprese e per i lavoratori che vi operano. Purtroppo le tragedie ci mettono di fronte leggerezze e sottovalutazioni dei rischi, ma non possiamo fare gli ipocriti: quando quello stabilimento è stato costruito, alla fine degli anni ’50, attorno non c’era niente. Oggi dovremmo concentrarci su come mettere in sicurezza i cittadini che ci abitano, i posti di chi ci lavora e le imprese vicine; parlare di chiusura e di spostamento in un altro luogo lo vedo come una non assunzione di responsabilità".
L’area Firenze-Prato-Pistoia è stata governata prevalentemente dal centrosinistra. Qualcuno deve fare mea culpa per aver dato vita ad un’area quanto meno disordinata e non governata con un respiro di metropoli produttiva e urbanizzata?
"Non mi interessa il colore o l’alleanza politica che nel tempo ha governato quell’area, e ancor meno chiedere il mea culpa di qualcuno. Oggi non ci farebbe fare passi in avanti. Mi interessa, e lavorerò per questo, contribuire a renderla meno disordinata, più armonica, più sicura e funzionale, ponendo al primo posto la sicurezza sul lavoro, l’ambiente, la mobilità. Riscoprire e attuare l’intuizione della grande Firenze sarebbe già una risposta".
Aeroporto in via di sviluppo, due autostrade, linea ferrata lenta, si parla da anni di metrotram. Qui si determina il pil toscano. C’è appunto da armonizzare funzioni, servizi e infrastrutture. Come uscirne?
"Sull’aeroporto la Cisl è sempre stata favorevole, da subito, a mettere in sicurezza le migliaia di cittadini che abitano a Brozzi e Quaracchi e per rilanciare l’industria e il settore fieristico, al di la delle centinaia di posti lavoro che l’investimento genererà. Ma qui, come su altre partite, ne discutiamo da decenni senza trovare una quadra e un’armonizzazione complessiva. Un altro esempio solare di questo vizio toscano è quello della Multiutility: si ricorderà certamente della tavola rotonda che la Cisl organizzò nel settembre 2022 alla Camera di Commercio di Firenze, tra i sindaci di allora di Firenze Prato e Empoli sulle opportunità offerte da quel progetto, indicando come esempio i nostri cugini dell’Emilia Romagna; risultato? In questi due anni si è solo discusso di quotazione in Borsa si o no, di acqua dentro o fuori, ma nessuno conosce ancora il piano industriale e nel frattempo in tanti comuni la Tari aumenta".
Quale strumento mettere in campo per trasformare la Piana in un territorio sostenibile, moderno, all’altezza del terzo millennio? Vannino Chiti su La Nazione ha lanciato l’idea di un tavolo operativo con Regione regista per evitare che i Comuni siano lasciati soli. Serve una visione da rendere praticabile.
"Concordo con quanto proposto dall’ex governatore Chiti, sulla necessità di un tavolo che metta al centro le priorità: il sindacato, se coinvolto, farà sicuramente la sua parte. Tutti gli studi più recenti, dalla Banca d’Italia all’Irpet ed altri, hanno evidenziato come il settore manifatturiero in Toscana stia rallentando a discapito dei servizi e del turismo; la nostra terra invece deve tornare a creare lavoro, a ridistribuire ricchezza. Ci attende un 2025 pieno di incognite, a partire dalla situazione dell’automotive e dalla crisi della moda. Dobbiamo governare le transizioni non subirle. Il nanismo delle nostre imprese è un freno per gli investimenti e l’innovazione e per la produttività. Dobbiamo tornare ad essere attrattivi per i grandi player nazionali, europei e internazionali".
Le elezioni regionali potranno essere un’occasione di proposta e riflessioni anche per questa area oppure assisteremo solo a slogan acchiappavoti?
"Mi auguro che le elezioni regionali siano l’occasione per i vari partiti di risintonizzarsi con i problemi reali delle persone, una politica distante, litigiosa, che si muove esclusivamente per contrapposizione, non serve, perché non decide e non si assume responsabilità. Calo demografico, lavoro, sanità, mobilità e chiusura del ciclo dei rifiuti sono i temi che la Cisl di Firenze e Prato ritiene di assoluta priorità e spera che siano al centro di chi guida e di chi guiderà questa Regione. Elaborare questionari o sondaggi per benedire alleanze o porre divieti non interessa ai cittadini, ai nostri iscritti, lavoratori e pensionati".
Luigi Caroppo