"Finalmente lo studentato. È una bellissima notizia". Daniela Toccafondi, presidente del Pin, conosce bene la fame di alloggi per studenti che c’è in città. Con un polo universitario che corre, anche in attrattività, e con due università straniere che portano a Prato seicento studenti all’anno, il problema ‘accoglienza’ è da anni serio e reale. Pensiamo che il Pin ha quasi 1800 studenti e che circa il 50% dei ragazzi proviene da fuori provincia. I numeri raccontano una realtà affamata di posti letto.
Presidente Toccafondi, lo studentato è quasi realtà...
"Ce n’è veramente un gran bisogno. Questa notizia mi fa solo piacere. E allora mi auguro facciano presto a realizzarlo. Abbiamo tanti ragazzi fuorisede e ora che si sono aggiunti anche i nuovi corsi che facciamo con Its e Mida, l’esigenza di uno studentato è ancora più impellente".
Di che ‘domanda’ parliamo?
"Gli studenti in totale sono quasi 1800, abbiamo almeno 250 persone da sistemare tutti gli anni. Grande richiesta di posti letto arriva da parte degli studenti che frequentano i corsi Progeas e Prosmart del dipartimento di Lettere. Sono studenti che vengono da fuori Toscana per lo più. Ma anche il corso di Urbanistica dell’università di Firenze è a Prato...".
Lo ha ricordato più volte in questi anni: siete costretti a guardare fuori Prato per trovare alloggi agli stuenti.
"Esatto, abbiamo ragazzi che sistemiamo anche a Firenze e a Pistoia. Altra cosa sarebbe se potessero soggiornare a Prato. Negli anni passati avevamo usato il Magnolfi Nuovo: c’erano corsi temporanei che duravano poco e poteva essere una soluzione adatta, ma ora è in ristrutturazione. Manca anche quello. Lo studentato sarà una ricchezza anche per la città: normalmente attrae, nei dintorini, tante attività. Insomma, diventa un’occasione di sviluppo".
Resta ancora una casella da riempire, nella Prato universitaria. La mensa.
"Sì, qui il percorso è un po’ più complicato se vogliamo... La Società del diritto allo studio della Regione Toscana assegna i finanziamenti in base a ragioni strategiche. Noi avevamo una mensa, in via Magnolfi, è rimasta aperta due anni".
Poi è arrivato il Covid...
"Infatti, e non è più stata riaperta. La Società del diritto allo studio non ha più rifatto il bando. Io comunque sarei più per una ‘mensa diffusa’. Penso che con i commercianti si potrebbe fare un ragionamento serio sulle agevolazioni per gli universitari".
Aule studio: come siamo messi?
"Qualche spazio in più ci farebbe comodo. Ma piano piano quello che manca lo stiamo raggiungendo...".
Maristella Carbonin