La prevenzione del rischio idraulico passa anche dalla manutenzione del verde. In questi giorni sono in corso le sostituzioni delle alberature secche con nuove piante. Nell’area del "Montemurlo central park" sono già stati piantati nuovi lecci, che sono andati a sostituire quelli che non hanno attecchito. Le verifiche degli agronomi andranno avanti nei prossimi giorni, così come al giardino ‘Mahatma Gandhi’ di Oste, dove alcune alberature sono state sostituite con nuove piante. In corso lo sfalcio dell’erba dei giardini pubblici e dei cigli stradali. Attenzione alla manutenzione delle aree verdi incolte che si trovano in ambito urbano e collinare. Secondo il regolamento comunale del verde, i proprietari di questi terreni sono tenuti, due volte l’anno, entro il 30 maggio ed entro il 30 ottobre, allo sfalcio dell’erba e delle piante infestanti per garantire decoro e pulizia. La multa, per non non ottempera alla previsione, ammonta a 160 euro. In prospettiva il Comune di Montemurlo sta lavorando all’aggiornamento del regolamento sul verde, sia per quanto riguarda le aree pubbliche che quelle private. La novità più importante riguarda l’impegno collettivo, dell’ente pubblico e dei cittadini, per utilizzare il verde come fattore di miglioramento ambientale: "Il nostro regolamento è del 2009 e quindi necessita di un aggiornamento, che non può non tener conto dei cambiamenti climatici in atto e del rischio idrogeologico - spiega l’assessore all’ambiente Alberto Vignoli – Il nuovo regolamento dunque si propone di dare indicazioni, sia per la gestione del verde pubblico che di quello privato, per limitare il dissesto e il degrado idrogeologico e combattere efficacemente gli agenti clima alteranti. Ad esempio, potremo proporre pratiche di prevenzione e gestione connesse alla conservazione dell’attività agro-forestale o ad un piano straordinario di manutenzione del territorio forestale e collinare". Inoltre, il Comune di Montemurlo si sta adoperando per partecipare al bando regionale sulla Forestazione urbana. "I progetti sono in fase di conclusione e a breve presenteremo le nostre richieste alla Regione - continua Vignoli -. Si tratta di interventi diffusi su tutto il territorio che hanno come finalità quella della realizzazione della "città spugna", cioè una città dove gli spazi urbani sono trasformati in sistemi capaci di assorbire, filtrare e gestire l’acqua in modo naturale ed efficiente. Anche da questa idea passa la lotta ai fattori clima alteranti e ad una migliore gestione del rischio idraulico e idrogeologico del territorio".
CronacaLa prevenzione del rischio idraulico passa dalla manutenzione del verde