Prato, 12 dicembre 2016 - È il Nobel dei docenti ed è stato assegnato alla professoressa Rossana Cavaliere, docente di italiano e latino al Gramsci-Keynes. Cavaliere è risultata tra i 50 migliori professori d’Italia su 11 mila candidature. Una soddisfazione indescrivibile per la stessa professoressa, anche perchè a segnalare al Miur il suo nome in prima battuta sono stati gli ex allievi. Poi i colleghi, i genitori e la stessa scuola. Insomma un’intesa a 360 gradi sulle indiscusse qualità della professoressa pratese. Guadagnarsi la stima dei propri alunni insegnando materie come il latino non è certo facile.
Ma qual'è il segreto? Il metodo educativo. Originale, coinvolgente, capace di attirare e mantenere alta l’attenzione tra gli studenti. Il metodo utilizzato dalla docente è semplice e si basa sul parallelo tra cinema e letteratura. «Spiegare Leopardi ai ragazzi di oggi non è sempre facile - dice - e così è ho cercato un modo di rendere tutto più curioso, di far venire fuori le qualità migliori dei ragazzi coinvolgendoli nello studio della letteratura attraverso il cinema». Una maniera per vivacizzare ciò che talvolta può apparire come molto lontano e remoto. «É un privilegio aver raggiunto questo traguardo», dice Cavaliere che di carattere è molto riservata. Arrivare alla fine del percorso che ha portato alla selezione di appena 50 docenti in Italia non è stato facile: il Miur si è basato oltre che sulle segnalazioni di ex studenti e colleghi, sul curriculum e sulle pubblicazioni. Uno screening a tutto tondo per un premio tanto inaspettato quanto apprezzato.
Docente di italiano e latino prima al Copernico e adesso da dieci anni al Gramsci Keynes, la professoressa Rossana Cavaliere prende la propria professione come una sfida continua. «Il nostro lavoro non è affatto ripetitivo - racconta - Stando insieme ai ragazzi dobbiamo sempre sperimentare. Quando spieghiamo la Letteratura o il latino dobbiamo cercare di farlo stando al passo coi tempi... Vedere come si modifica la società e adattarci ai cambiamenti dei ragazzi. La scuola di oggi non è più quella di una volta e così i metodi educativi».
Il premio Nazionale Insegnanti, è stato voluto dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e soprattutto dal ministro Stefania Giannini per valorizzare appunto il ruolo dei docenti nella società. Il premio nasce in collaborazione con il Global teacher prize, più noto come Nobel degli insegnanti. Il percorso non è finito: i 50 finalisti, dopo aver compilato un forum on line e inviato un video di presentazione, dovranno scrivere un tema sull’inclusione a scuola. A giudicarli una giuria di esperti presieduta dalla presidente Rai Monica Maggioni. Al primo andrà un premio di 50mila euro, gli altri riceveranno 30mila euro ciascuno che veranno assegnati alle scuole dei docenti vincitori per attività e progetti promossi e coordinati dagli insegnanti premiati. Un riconoscimento che comunque ha già riempito di gioia anche la presiede del Gramsci–Keynes Grazia Maria Tempesti: «Insegna nel nostro istituto da dieci anni, è un bellissimo riconoscimento se si pensa che arriva su una selezione tra 11mila docenti. Cavaliere è una professoressa di lungo corso, con grande esperienza capace di coinvolgere negli studi classici i suoi studenti. Tutti».