REDAZIONE PRATO

La raffinate note di Branduardi il "malandrino"

Domani il cantautore sarà a Il GaribaldiMilleventi. Un viaggio nei successi immortali del cantautore

Un vero grande evento in cartellone al GaribaldiMilleventi. Domani alle ore 21 ecco Angelo Branduardi, talento unico nel panorama musicale internazionale. "Confessioni di un malandrino" è il titolo della serataconcerto che il musicista offrirà al suo pubblico, è anche il titolo del suo primo album uscito nel 1075, ma anche della sua autobiografia uscita alcuni mesi fa. E la parola "malandrino" evoca atmosfere passate, come tutta la sua produzione musicale iniziata negli anni Settanta. Giovanissimo, Branduardi si dedica allo studio del violino diplomandosi al conservatorio di Genova, ed entrando poi in contatto con il mondo dei cantautori. Dopo i primi coraggiosi album in cui i critici già individuarono un talento unico e originale, il grande successo arriverà presto: nel 1976 con "Alla fiera dell’Est" e con i successivi album "La pulce d’acqua" e "Cogli la prima mela". Branduardi diventa un cantautore da Hit parade, da milioni di copie vendute, da concerti in palasport all’insegna del tutto esaurito. Negli anni arrabbiati dei cantautori, del rock, del punk, il cantautore di origine milanese diventa un fenomeno di massa con la sua musica elegante e raffinata che affonda le proprie radici nella ricerca e nella sperimentazione; un affascinante mix tra musica barocca, rinascimentale, etnica. Anche gli album degli anni Ottanta saranno un successo, come "Cercando l’oro". Persino il cinema chiama Branduardi per la composizione di colonne sonore. Due per Luigi Magni, "State buoni se potete" e "Secondo Ponzio Pilato", a cui va ad aggiungersi "Momo" dal romanzo di Michael Ende.

Nella discografia del cantautore, fondamentale l’album "Branduardi canta Yeats" in cui dieci poesie di William Butler Yeats si trasformano in dieci splendide canzoni, grazie alla traduzione della moglie Luisa Zappa. La sua voglia di riscoprire musiche antiche, lo portano a realizzare nel 1996 "Futuro antico", un progetto musicale di altro livello che andrà avanti per anni, fino alla pubblicazione del settimo album del 2014. Sarà un piacere lasciarsi andare ad atmosfere uniche e antiche nel concerto pratese di un grande della musica che tutto il mondo ci invidia, nominato Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana nel 2005.

Federico Berti