"La relazione di Biffoni? Spot con soldi pubblici"

La relazione di fine mandato della giunta Biffoni scatena l’attacco del centrodestra in consiglio comunale. Ad annunciare un esposto alla...

"La relazione di Biffoni? Spot con soldi pubblici"

"La relazione di Biffoni? Spot con soldi pubblici"

La relazione di fine mandato della giunta Biffoni scatena l’attacco del centrodestra in consiglio comunale. Ad annunciare un esposto alla Corte dei Conti e alla Prefettura sono i consiglieri di Lega, Fratelli d’Italia, Noi moderati e l’indipendente Leonardo Soldi, che contestano l’uso dei soldi pubblici per pubblicare quella che, a loro dire, non è una relazione di fine mandato ma "uno spot elettorale". L’articolo 4 del decreto legislativo 149 del 2011 impone ai sindaci e ai presidenti di Provincia di redigere un documento in cui viene riportata l’attività degli ultimi cinque anni. Nel bene e nel male. Un documento tecnico da consegnare almeno 60 giorni prima della scadenza del mandato agli organi competenti. La chiusura del mandato di Biffoni, secondo i consiglieri di centrodestra (ieri mattina hanno presentato l’iniziativa dell’opposizione Claudio Belgiorno, Claudiu Stanasel e Mirko Lafranceschina, insieme a Soldi), è stata invece "pubblicizzata con foto, video, brochure e una festa al Metastasio". Attività finora costate "circa 50mila euro, 47mila in due tranche per la società ’Momentum sas’ di Stefano Origlia, che ha già seguito le campagne elettorali precedenti del sindaco, e 2500 per l’affitto del Met. Tutto pagato con i soldi dell’ente. Biffoni è liberissimo di fare propaganda, ma con i fondi del Pd non quelli dei cittadini", spiegano i consiglieri. Secondo loro "la brochure pubblicata sul sito del Comune non ha nulla a che vedere con quanto richiesto dalla legge, il documento di fine mandato non è affatto la brochure in pillole che ha prodotto l’amministrazione, oltretutto senza ancora pubblicare il documento effettivamente richiesto". Per il centrodestra, "nonostante le apparenze di legittimità, fondate sul decreto legislativo 149, l’iniziativa avviata dal sindaco si è rivelata una campagna elettorale anticipata, realizzata a spese dei cittadini". Il decreto legislativo impone appunto agli amministratori di preparare un documento tecnico che può risultare non comprensibile a tutti. Per questo l’amministrazione, con una determina, a novembre 2023 ha aperto una manifestazione di interesse per redigere una pubblicazione che fosse "più intuitiva" (così dice la stessa determina).

"Con la motivazione che non tutti i cittadini sarebbero in grado di comprendere i documenti ufficiali – chiudono i consiglieri di centrodestra – l’amministrazione ha giustificato la creazione di uno più comprensibile. Questa presunzione ha portato però a diffondere materiale che, anziché semplificare la comprensione, ne distorce il contenuto per fini politici".

Silvia Bini