REDAZIONE PRATO

La scuola di ballo. Prima nazionale al Fabbricone

Da stasera a domenica la pièce diretta da Torzillo. I versi di Goldoni e la lotta per il riscatto sociale .

Da stasera al Fabbricone in scena un testo senza tempo che scava in profondità nei temi del riscatto sociale e della lotta per la sopravvivenza in un mondo che cambia

Da stasera al Fabbricone in scena un testo senza tempo che scava in profondità nei temi del riscatto sociale e della lotta per la sopravvivenza in un mondo che cambia

Ambientata nel mondo della danza classica, da stasera a domenica al Fabbricone debutta in prima nazionale La scuola di ballo, un’opera in versi di Carlo Goldoni diretta dal giovane regista Enrico Torzillo in una produzione di Teatro Metastasio e Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico (spettacoli nei feriali 20.45, sabato 19.30, domenica 16.30). Si tratta di un testo che scava in profondità nei temi del riscatto sociale e della lotta per la sopravvivenza in un mondo che cambia e minaccia con la fame e la vecchiaia, col richiamo del sesso e della ricerca dell’amore.

La storia racconta come, in un vecchio XVIII secolo, fuori dal tempo, in un luogo non definito, si erga la Scuola di Ballo di Monsieur Rigadon, perfido maestro che, insieme a sua sorella Madama Sciormand, dirige un’accademia di danza ormai in decadimento. Le vite di tre piccoli allievi danzatori, Giuseppina, Felicita e Filippino, imprigionate da anni in rigorose e violente lezioni di danza classica, iniziano a cambiare quando due giovani uomini, il conte Anselmo e l’impresario di ballerine Fabrizio, sono costretti a entrare nella scuola per dei loschi affari con Monsieur Rigadon. Quest’ultimo è all’apice della sua vulnerabilità: la testarda difesa del suo manifesto artistico è messa in crisi dall’incombere della modernità, mentre il suo cuore è infuocato dall’amore per una giovane allieva.

La scuola di ballo di Monsieur Rigadon è un microcosmo intimo e angusto, governato dalla necessità e dall’ambizione, un mondo in cui l’arte, la danza e lo spettacolo si legano al potere e alla seduzione, un mondo che vuole a tutti i costi tenere solide le catene della tradizione, che lotta contro il rischio di scomparire davanti alla modernità. Lo spettacolo, in bilico tra la prosa, l’operetta e il musical fonde in un vero e proprio labirinto di rime una ragnatela di storie, estetica, musica, corpi consegnando una potente riflessione sulla costante ricerca di se stessi.

Intorno allo spettacolo, oggi alle 19 nel foyer del Fabbricone è previsto un incontro del ciclo Sorsi di Teatro a cura di Luisa Bosi. Biglietti da 15 a 20 euro sul sito del Metastasio.