ROBERTO BALDI
Cronaca

La star Roberto Benigni. E il "Little village in Italy" in diretta mondovisione

La leggendaria notte degli Oscar del 1999: indimenticabile per Vergaio. Frati: "Tremila persone in strada, pareva d’essere in passeggiata a Viareggio". .

Vergaio, la frazione a ovest di Prato, in cui la storia l’hanno costruita i personaggi più ancora che gli accadimenti del passato. Fra i protagonisti del dopoguerra Renzo Bellandi, deceduto a novant’anni: fu fra i fondatori della Casa del Popolo, attraversò tutta la storia della sinistra italiana dal Partito comunista ai Ds, fino all’approdo al Partito democratico, portandovi un connotato di esperienza. Altro personaggio Andrea Amerini, ora Cincinnato in campagna, già presidente del consiglio comunale con Roberto Cenni sindaco, che ha sempre interpretato il rapporto con le parole del conterraneo Benigni: l’amico si vede sempre, non solo nel momento del bisogno. Riuscì a determinare la via di accesso all’ospedale col nome di suor Niccolina, una delle persone amiche rimastegli nel cuore.

Ma l’icona del paese è naturalmente Roberto Benigni, che vinse gli Oscar per la "Vita è bella" e l’Oscar per la simpatia: la sua gioia contagiò mezzo mondo, ma fu soprattutto Prato ad impazzire davanti all’esibizione spontanea ed esilarante di quella indimenticabile notte: uno spettacolo nello spettacolo, quando Roberto camminò sulle poltrone del teatro di Los Angeles, saltò a pie’ pari gli scalini di accesso al palco, ricordando nel suo inglese arrocchettato Dante Alighieri, i morti dell’Olocausto e soprattutto la sua Vergaio: "Little village in Italy", la chiamò, ricordando le case basse e chiare della periferia pratese. Si erano appena spente le luci della ribalta televisiva e in Prato in una notte di pioggia si aprì metaforicamente uno squarcio di sole nel vedere il figliolo di Vergaio alla ribalta mondiale.

Il Comune in quei giorni di marzo del 1999 tappezzò la città di manifesti con due sole parole: "Grazie Roberto", su un fondo blu pieno di stelle. Mentre Prato festeggiava, il banconiere Alfio Cecconi in Vergaio teneva desta la gente, servendo 1300 caffè. "Ma lo sa che quella sera, in questa strada non ci si passava dalla gente? C’erano tremila persone- ricordava Manfredo Frati - la folla arrivava fino dal Nenciarini. Sembrava di essere sulla passeggiata a Viareggio".

Alla Casa del popolo le felicitazioni si trascinarono fino al mattino. L’abitazione dei Benigni e il negozio di fiori della sorella Albertina diventarono mèta di amici e curiosi; i postini fecero il viottolo per portare telegrammi in un abbraccio ideale, uno di quelli caldi, affettuosi e pieni di gioia. Come piaceva a Roberto, che aveva imparato anche a esorcizzare le tragedie della vita in Vergaio, che lui considerava capitale del mondo.

Roberto Baldi