REDAZIONE PRATO

La suora che salva gli sbandati

La Comunità Cenacolo è stata fondata da suor Elvira Petrozzi – da tanti identificata come "la suora dei drogati" – nel 1983 per dare rifugio, ascolto e aiuto a persone che si trovano a vivere situazioni di disagio. In primis, le tossicodipendenze appunto. In una casa diroccata e abbandonata messa a disposizione dal Comune sulla collina di Saluzzo, una cittadina in provincia di Cuneo (Piemonte), suor Elvira Petrozzi, conosciuta oggi come Madre Elvira, dà inizio alla Comunità Cenacolo.

"Nasce un luogo di accoglienza, di amore e di servizio alla vita che negli anni è divenuto fonte di speranza e di risurrezione per tante persone perse nel mondo delle tenebre, tristi, emarginate, disperate, drogate", si presenta così, la Comunità sul sito web. Le case del Cenacolo, chiamate "fraternità", negli anni si moltiplicano prima in Italia, quindi in Europa e poi in altri Paesi del mondo. Attualmente sono 71, presenti in 20 Stati.

Il pratese Andrea Giorgetti oggi dirige, insieme alla moglie, la "fraternità" Buon Samaritano di Roma, seguendo decine di giovani e aiutandoli a trovare una nuova vita. Perché, per dirla con le parole di suor Elvira: "Chiedono la vita, non da mangiare e da dormire, ma di poter vivere".