La tragedia al poligono. Interdetta l’area bruciata

Lo stabilisce un’ordinanza sindacale, dopo che il Parco di Galceti è stato riaperto al pubblico: fumi e alberi pericolanti su quel versante del Monteferrato.

Con un’ordinanza a firma della sindaca Ilaria Bugetti è stato interdetto l’accesso all’area del parco di Galceti devastata dal rogo, scoppiato all’interno del poligono di tiro il 26 luglio scorso. Le fiamme si erano propagate dalla struttura del tiro a segno, causando la morte di Gabriele Paoli, 67 anni, direttore di tiro della struttura, e Alessio Lascialfari, 65 anni, tiratore esperto, al vicino parco di Galceti.

E se il Parco di Galceti è stato riaperto al pubblico giovedì scorso, la nuova ordinanza sindacale fa divieto assoluto di avvicinarsi all’area bruciata dello stesso parco sul versante del Monteferrato. Secondo quanto si apprende dall’ordinanza l’interdizione all’area devastata dalle fiamme è ancora fonte di pericolo per la presenza di alberi non stabili, cenere, calore e fumi. Così le uniche persone autorizzate ad entrare nel territorio bruciato, spiega una nota, sono gli operatori dell’antincendio regionale per controllare che non il fuoco non si ravvivi e si riaccenda ed i tecnici incaricati dal Comune per verificare la stabilità degli alberi e provvedere di conseguenza all’eventuale abbattimento.

Nel terribile rogo del 26 luglio, oltre a perdere la vita i due uomini, Paoli e Lascialfari, un terzo è rimasto ferito. Si tratta di un istruttore di 46 anni, che si trova attualmente ricoverato al Centro grandi ustionati di Cisanello, a Pisa. Le sue condizioni sono gravi, ma restano stabili e sembra che sia atteso per la prossima settimana un intervento chirurgico. Giovedì scorso sono state eseguite le autopsie sui corpi di Paoli e Lascialfari. Gli esami sono stati disposti come "atto dovuto" dalla procura in quanto è chiaro che Paoli e Lascialfari siano morti per le ferite riportate a causa dell’incendio. I due si trovavano sulla linea dei 50 metri, anche se Lascialfari non era autorizzato perché non era un socio, quando qualcosa è andato storto: i testimoni hanno riferito di aver visto una fiammata partita all’improvviso sulla linea di tiro, vicino alle postazioni 4 e 5, e di aver sentito una "vampata" di calore. La procura ha nominato un secondo consulente, esperto in chimica, che ha già effettuato un sopralluogo, per risalire alle cause che hanno scatenato l’incendio.