ANTONIO MANNORI
Cronaca

La tragedia di Giovanni. Condannati gli organizzatori della corsa della morte. Un milione alla famiglia

Così ha stabilito il Tribunale di Alessandria con la sentenza di primo grado. Morì in ospedale dopo l’incidente. Riconosciuta la negligenza della società alessandrina.

La tragedia di Giovanni. Condannati gli organizzatori della corsa della morte. Un milione alla famiglia

Così ha stabilito il Tribunale di Alessandria con la sentenza di primo grado. Morì in ospedale dopo l’incidente. Riconosciuta la negligenza della società alessandrina.

Niente potrà mai lenire il dolore per la perdita di un figlio. Solo la giustizia può, talvolta, rendere la memoria di una tragedia meno pesante. A quasi cinque anni dal tragico incidente accaduto il 5 ottobre 2019, durante la gara ciclistica a Molino dei Torti in provincia di Alessandria, dove rimase vittima di una spaventosa caduta in volata il giovane pratese Giovanni Iannelli portacolori della Hato Green Tea Beer, società ciclistica di San Giusto di Prato, si aprono scenari nuovi alla luce di quanto reso noto in questi giorni dal Tribunale di Alessandria.

Giovanni, una grande speranza del ciclismo nazionale già azzurro da juniores con la maglia della Nazionale Italiana sulle strade della Parigi-Roubaix, durante la volata a 60 all’ora andò a sbattere contro un pilastro che sorreggeva un cancello a bordo strada non adeguatamente protetto, ed anche le transenne presenti erano di poche decine di metri anziché quelle previste dal regolamento. Giovanni morì in ospedale ad Alessandria il 7 ottobre di 5 anni fa e da allora iniziò la battaglia della famiglia Iannelli sostenuta dal babbo Carlo per avere giustizia. Gli organizzatori della gara ciclistica furono condannati a pagare la multa comminata dagli organi della giustizia sportiva della Federciclismo per l’inefficace organizzazione della corsa, ma la battaglia di Carlo Iannelli e dei suoi legali andò avanti per poter avere la celebrazione di un giusto processo. E siamo così arrivati a questi giorni quando il Tribunale di Alessandria ha riconosciuto la responsabilità degli organizzatori della gara del 5 ottobre 2019. Nel processo di primo grado lo stesso Tribunale ha condannato gli organizzatori della gara piemontese a pagare agli eredi circa un milione e 100 mila euro di risarcimento per la morte di Giovanni Iannelli. La responsabilità di chi aveva allestito quella corsa per dilettanti élite e under di Molino dei Torti è stata sostenuta da Stefano Bacci e Margherita Rindi, legali della famiglia Iannelli, e il giudice Alice Ambrosio del Tribunale di Alessandria ha dato loro ragione con la sentenza di primo grado, che è stata motivata e pubblicata, disponendo la liquidazione in favore degli eredi delle somme stabilite. Nella stessa motivazione della sentenza vengono messe in risalto le negligenze organizzative da parte della società che doveva considerare la natura del rettilineo di arrivo che ospitava la conclusione della manifestazione ed in caso di volata del gruppo compatto come avvenuto, la velocità notevole degli atleti lanciati a più di 60 chilometri orari. Nessuna colpa invece nella sentenza figura per il Comune di Molino dei Torti, soggetto non coinvolto nell’organizzazione della gara che costò la vita a Iannelli.

Giovanni se ne andò sulle strade del suo entusiasmante ciclismo, lasciando sgomento e dolore. In tutti questi anni.