Un bilancio pessimo che rischia di peggiorare con la Pasqua, solitamente un buon periodo per gli affari. Dalla valbisenzio si alza anche il grido d’allarme di ristoratori e commercianti per i gravi danni subiti dalle attività negli ultimi venti giorni a causa della frana a Camino. Martedì una ulteriore mazzata: la riapertura a senso unico alternato non ci sarà, perché non ci sono le condizioni di sicurezza. Confcommercio e Confersercenti chiedono soluzioni rapide mentre descrivono i problemi dei loro associati. Tra gli operatori c’è anche chi ha già fatto ricorso alla cassa integrazione, uno strumento che col passare dei giorni, in assenza di miglioramenti sostanziali della viabilità, molte attività rischiano di dover prendere in considerazione.
"Le frane in Valbisenzio continuano a tenere in ostaggio le imprese del territorio, per le quali nulla è cambiato rispetto a 20 giorni fa – sottolinea Confcommercio – I danni per il terziario diventano sempre più impattanti". Il racconto del disagio vissuto, del resto, arriva direttamente dalle imprese: "Abbiamo cercato di organizzarci – commenta Sonia Ciolini, del Forno Fratelli Ciolini – riducendo i viaggi su Prato ed ottimizzando le consegne in tre giorni, al posto di sette. Il problema maggiore, per noi, è quello che riguarda l’approvvigionamento delle materie prime. Al momento, con molti sacrifici e disagi, riusciamo ad andare avanti con il lavoro. Spostarsi, anche personalmente, è diventato un calvario anche perché la zona non è adeguatamente servita da mezzi pubblici". Ancora più complessa la situazione vissuta dalle strutture ricettive della zona, come ricorda la titolare di Casa Le Bandite, Lisa Nannini: "E’ tutto uguale a venti giorni fa e il lavoro, quindi, continua ad essere fermo. Abbiamo ricevuto una lunga serie di disdette, perché non è pensabile per i clienti fermarsi da noi in questo momento: così perdiamo tutti, siamo in gravi difficoltà". Difficoltà ribadite anche da Federico Stefanacci, dell’Agraria Bartolini: "Stiamo lavorando poco – rileva – perché molti clienti non possono più venire e per noi si tratta di un calo di vendite importante. Anche con un traffico alternato i disagi sono comunque enormi. Se non si sbloccherà nulla rapidamente, i problemi si aggraveranno". Una impasse che Confcommercio valuta con preoccupazione: "Ribadiamo l’urgenza – conclude l’associazione – di stringere i tempi per tamponare i gravi disagi vissuti dal tessuto imprenditoriale della zona in queste settimane e quella, da collocare subito dopo, di procedere con risposte strutturali per evitare che questi scenari si riproducano in seguito".
Anche Confesercenti chiede interventi immediati per la grave situazione che sta vivendo il commercio. "Ancora una volta siamo di fronte a una situazione più grande di noi, perché la frana che attualmente coinvolge la strada 325 crea forti disagi alle attività commerciali – sottolinea Lisa Salvatore, presidente Fismo Confesercenti – Dobbiamo fare i conti con una clientela che a causa dei disagi, dei tempi e delle difficili condizioni della viabilità alternativa si trova a tornare a casa in orari non compatibili con le aperture dei negozi. Senza contare che questi disagi sono fonte di stress, con la perdita di quella spensieratezza e del buon umore utili e importanti, se non addirittura indispensabili, per dedicarsi allo shopping e agli acquisti più in generale. Non sono mancati i disagi per i rifornimenti delle merci, legati anche al cambio di stagione. In definitiva confidiamo negli organi competenti e nelle istituzioni, facendo un appello perché il ripristino della viabilità, almeno a senso unico alternato, possa essere realizzato il più rapidamente possibile. Tanto più che per le attività economiche questo rappresenta un importante periodo di vendite, comprese quelle legate alla Pasqua".