La Vallata trema a ogni allerta meteo. Interventi sul Bisenzio e sui torrenti

La strada per Migliana è aperta a intermittenza. Solo a Vaiano la stima dei danni è per ora di 9 milioni di euro

La Vallata trema a ogni allerta meteo. Interventi sul Bisenzio e sui torrenti

La Vallata trema a ogni allerta meteo. Interventi sul Bisenzio e sui torrenti

Un quadro ancora drammatico quello della Val di Bisenzio ad un mese dal nubifragio: pulito il grosso e tolto il fango, restano ferite da sanare che mostrano il loro volto tutti i giorni e fanno pregare perché non torni a piovere. Oltre ai sopralluoghi e alla valutazioni dei tecnici, pochi lavori son stati visti partire, soprattutto dove le criticità restano aperte e dove sarebbe opportuno agire con urgenza. Con situazioni che sfiorano l’inverosimile, come la strada principale di Migliana, aperta a intermittenza a seconda dell’allerta emessa dalla Regione, o come quelle vissute da alcuni privati, a Schignano e Migliana, con tubature rotte o fossi che attraversano la strada di accesso per la loro casa e che non possono essere toccati perché demanio idrico o servizi di pubblica utilità, quindi restano irrisolvibili finché Genio Civile, Publiacqua e Comuni non intervengono.

Tutte situazioni che, alla prossima pioggia più o meno intensa, potrebbero far rivivere in Vallata, la tragedia del 2 novembre. Come per il troncone di ponte a Gabolana, che sta lentamente scivolando verso il fiume. "Abbiamo segnalato la situazione già dai primi di novembre – spiega Marco Martelli, che ha una ditta nella zona industriale di Vaiano – : il vecchio moncone di ponte in una sola notte è sceso di 4 metri e continua la sua corsa verso il basso. Se finisce nel Bisenzio rischia di fare da diga, cosa che porterebbe di nuovo ad allagare le fabbriche e probabilmente anche l’abitato più a nord. Abbiamo scritto una Pec, come Progetto Lana, e chiamato Protezione Civile, Comune e Vigili del Fuoco più volte: sabato mattina i Vigili del Fuoco hanno fatto un sopralluogo e constatato la gravità della situazione. Hanno fatto rapporto, ma di interventi ancora non se ne parla. Sembra che l’iter burocratico sia lungo in questi casi, ci sarà da verificare se il ponte è tutelato dal punto di vista storico o meno". Il conto dei danni e dei soldi che serviranno per riportare Vaiano e Cantagallo alla normalità arriva dai due Comuni: 105 i punti di criticità nel territorio vaianese, innumerevoli quelli a Cantagallo, con una stima di spesa che cresce di settimana in settimana.

"Stiamo faticosamente venendo fuori dall’emergenza e mentre continuano gli interventi di messa in sicurezza stiamo iniziando la fase della ricostruzione – sottolinea il sindaco di Vaiano Primo Bosi – La stima dei danni al patrimonio pubblico si avvicina ai 9 milioni di euro e quindi la strada è ancora lunga, sia per l’enormità delle risorse necessarie sia per gli aspetti tecnici".

Intanto nei primi 10 giorni dell’emergenza il Comune ha impegnato 520mila euro per le somme urgenze, mentre ora, a un mese dall’alluvione, il conto potrebbe già essere arrivato a 700mila. 150mila sono inoltre le risorse messe a disposizione dal Consorzio di Bonifica che si sta muovendo sull’area fluviale per liberare i corsi d’acqua dalle piante e dai rifiuti accumulati. L’intervento complessivo sul Bisenzio, per liberare il fiume e gli argini, inizierà la prossima settimana partendo dal Cavalciotto e risalendo fino a Vernio, compresi i piloni dei ponti. "Ma abbiamo già lavorato moltissimo, in questi giorni hanno avuto luogo altri interventi per aumentare la portata dei torrenti e, nonostante la pioggia battente, non abbiamo avuto nessuna criticità. Un segnale confortante", aggiunge Bosi. Nel territorio del Comune si lavora anche sul Trescellere e altri operai si stanno occupando della Nosa, mentre un’altra impresa della ripulitura attorno alla villa del Mulinaccio e nel giardino del Ninfeo.

Claudia Iozzelli