La Sovrintendenza ai Beni storici e architettonici ha bocciato l’ipotesi di trasferire la Visitazione nel museo archeologico di Artimino, come aveva proposto il Comune di Carmignano. La notizia è stata comunicata in consiglio comunale e la partita sulla futura collocazione del capolavoro del Pontormo, quindi, si riapre. La decisione finale spetta alla Diocesi di Pistoia e alla parrocchia di San Michele e San Francesco, quest’ultima proprietaria dell’opera, ma è vincolata al parere della Sovrintendenza. Dopo il no ad Artimino in gioco rientrano le altrre ipotesi di cui si era parlato a ottobre: la chiesa di San Luca (sulla quale puntano ora Comune e parrocchia), il museo diocesano di Pistoia, la villa medicea di Poggio a Caiano con quest’ultima che, secondo vari rumors, risulterebbe la più "gradita" alla Sovrintendenza.
Nell’ultima seduta del consiglio comunale è stata approvata intanto una mozione del Pd sullo stato di conservazione dell’opera con l’aggiunta di misure "salva Pieve" proposte dal capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Sardi. Due sono le questioni sulle quali devono misurarsi Comune, Diocesi e parrocchia: mantenere l’opera del Pontormo sul territorio e trovare i fondi per il restauro della chiesa, chiusa dal giugno scorso per infiltrazioni alle travi. Le piogge del 2 novembre che provocarono l’alluvione hanno fatto filtrare altra acqua ma non ci sarebbero pericoli per la Visitazione.
"Il vincolo tra opera e ubicazione, la Pieve di San Francesco e San Michele, è da considerarsi imprescindibile se si vuole da un lato trattenere a Carmignano il Pontormo e salvare dalla decadenza strutturale il complesso storico ed architettonico, e dall’altro mantenere alti i riflettori e l’interesse dell’opinione pubblica su di esso – spiega Giovanni Sardi – Siamo davanti a una situazione destinata a prolungarsi nel tempo e il timore è che una volta uscito dai confini comunali il dipinto non vi faccia più ritorno. Per questo nella mozione approvata dal consiglio abbiamo messo nero su bianco che parte del complesso (ex convento e chiesa) versa in gravi condizioni strutturali mentre la chiesa di San Luca, che tutt’oggi ospita i fedeli, è stata restaurata di recente e gode di buona salute, dunque deve avere la priorità e precedenza rispetto ad ogni altra destinazione dell’opera".
Il fatto di non poter entrare in chiesa da 6 mesi per vedere l’opera del Pontormo ha penalizzato il turismo e tutti, dalla Pro Loco alle attività ricettive, premono affinché si arrivi a una soluzione. Il passo successivo sarà quello di trovare i fondi per il restauro della chiesa, una missione che non si annuncia facile: il costo indicativo del rifacimento del tetto ammonta a 600.000 euro e la parrocchia è già impegnata a reperire i fondi per il restauro dell’ex convento e della canonica (circa 1,4 milioni solo in parte coperti dai contributi dell’8 per mille).
M. Serena Quercioli