L’abito tradizionale cinese più bello. Concorso internazionale in città

Domani al Prismalab la finale europea di "Lady Qipao" con 24 concorrenti sia orientali che europee. Le due vincitrici andranno a Shanghai per l’ultima sfida. Non sfileranno modelle ma donne comuni.

L’abito tradizionale cinese più bello. Concorso internazionale in città

L’abito tradizionale cinese più bello. Concorso internazionale in città

Prato capitale della moda. La conferma arriva anche dalla finale europea di "Lady Qipao", l’abito tradizionale cinese, un contest internazionale giunto alla settima edizione che vedrà sfilare 24 concorrenti sia cinesi che europee, con in palio la finale mondiale di Shanghai del 7 e 8 settembre. Il qipao, fatto di seta e con addobbi eleganti, vuole raccontare anche un’immagine diversa della donna: una storia fatta di indipendenza, emancipazione, forza, intraprendenza, sicurezza, saggezza che va oltre l’aspetto fisico. La giuria, infatti, voterà il connubio fra l’eleganza dell’abito e le doti di stile, grinta e indipendenza rappresentate da colei che lo indossa.

L’appuntamento con il contest è per domani negli spazi di Prismalab (via Filzi 39/S), inaugurati lo scorso ottobre dopo la riqualificazione realizzata dal Comune di Prato. L’ingresso degli ospiti, gratuito, è previsto a partire dalle 18.30. La chiusura degli accessi è fissata per le 20.30 (orario in cui avrà inizio lo show, dopo non sarà più consentito entrare a nessuno). A seguire saluti istituzionali e sfilata delle concorrenti. Alle 22.30 la cerimonia di premiazione.

Due le categorie previste e altrettanti i posti in palio per Shanghai (con viaggio e alloggio completamente spesati): quello per gli europei (prevista la presenza di donne anche russe e francesi, oltre che italiane), e quello per i cinesi (provenienti da tutta Italia).

La scelta per la finale europea del contest è ricaduta su Prato anche perché capitale del tessile, dove ben si conosce il valore delle stoffe. La città è quindi ritenuta luogo ideale per promuovere un evento che racconta l’eccellenza degli abiti tradizionali cinesi. A occuparsi su scala europea della manifestazione è l’associazione Centro Cultura d’Oriente, con sede proprio a Prato.

"I vestiti provengono tutti dalla Cina e poi vengono modellati sulle forme di chi li indosserà – spiega la responsabile europea del festival, Cristina Hua –. In passerella non ci saranno modelle ma persone comuni. Le votazioni infatti non si basano sul fisico, ma sull’eleganza, sul portamento, su come viene indossato il vestito. Si vuole così portare all’attenzione del pubblico un’immagine diversa della donna, emancipata, che niente ha a che fare rispetto ai classici concorsi di bellezza. La scelta di organizzare a Prato la finale europea è stata immediata: abbiano unito la presenza di una comunità radicata sul territorio all’attenzione per il tessile come fonte di innovazione ed eccellenza".

La giuria sarà composta da Luca Piattelli, presidente azionale hair lobby Conflavoro, Fabiana Vannuccini, fashion consultant e docente Polimoda, Cristina Ke, maestra della danza, e dalla stessa Cristina Hua del Centro Cultura d’Oriente. A sostenere l’evento sono stati il Consiglio per la Promozione e lo Sviluppo del Commercio Italo-Cinese, l’Associazione culturale della comunità cinese di Fujian in Italia, l’Association of Chinese Young Entrepreneurs in Europe, l’Associazione Wencheng del Centro Italia, Chinese Dragon Boat Club Italy, l’Associazione d’Amicizia dei Cinesi di Prato, e l’Associazione Generale Ruian Italia. L’evento ha il patrocinio del Consolato Cinese a Firenze.

Durante la manifestazione sarà portata avanti anche una raccolta fondi in favore di Dynamo Camp.

"Speriamo che attraverso questo evento – conclude Hua –, più cinesi inizino a prestare attenzione alle opere di beneficenza e a restituire alla società locale. Dando così un contributo al territorio con le nostre forze a disposizione".