REDAZIONE PRATO

Laboratorio attrezzato per modificare le armi. Potevano sparare?

La scoperta nell’affittacamere abusivo. Da capire se ci sono collegamenti con gli ultimi episodi violenti

Il luogo della perquisizione

Il luogo della perquisizione

Prato, 30 aprile 2025 – Nell’affittacamere abusivo di via del Seminario 71, scoperto dalla squadra mobile durante una perquisizione mirata, c’era perfino un laboratorio dedicato alla trasformazione delle armi. Pistole a salve, scacciacani che, se opportunamente modificate, erano in grado di sparare. Sono le stesse armi usate negli ultimi episodi criminali?

Una di quelle armi sequestrate (una calibro 9) – tre in tutto oltre a diversi proiettili – potrebbe essere quella usata la notte fra il 18 e il 19 aprile per ferire un cinese che, poi, fu trovato in via Meucci con ferite da arma da fuoco alla spalla e al braccio. La polizia l’ha trovata in una valigetta nera, in una stanza nel seminterrato della casa da 480 mq che era stata divisa con cartongesso per creare almeno una dozzina di stanze da affittare. Il titolare dell’affittacamere, assistito dall’avvocato Tiziano Veltri, è stato arrestato con l’accusa di detenzione abusiva dell’arma in quanto solo lui aveva le chiavi per entrare in quella stanza. Il gip lo ha rimesso in libertà con obbligo di firma. Quello che è emerso dalla perquisizione è piuttosto inquietante e il giudice ha sottolineato come il gestore dell’affittacamere fosse inserito in un certo contesto criminale. La pistola che è stata sequestrata era stata modificata all’interno del laboratorio tramite la rimozione parziale della canna originaria (che dovrebbe stare chiusa per legge) e l’inserimento di una canna metallica che permetteva all’arma di sparare.

Stessa cosa per la seconda pistola e la carabina sequestrate. In particolare la carabina era dotata di un puntatore ottico con le relative munizioni. Nel laboratorio – secondo quanto accertato dalla polizia – venivano effettuate modifiche non banali usando specifiche tecniche e conoscenza dei materiali con utensili meccanici ed elettrici. Insomma ci armeggiava qualcuno che lo sapeva fare. Si tratta di armi che potrebbero essere state usate negli ultimi episodi criminali: tre episodi uno dietro l’altro su cui gli investigatori stanno facendo accertamenti anche per capire se siano collegati fra di loro. Quello che balza agli occhi è che, nonostante l’efferatezza dei delitti (sono tutti tentati omicidi), fortunatamente nessuno è rimasto ucciso. E’ possibile che le pistole non sparassero adeguatamente in quanto modificate.

Ad esempio, la donna a cui un connazionale ha sparato sotto l’orecchio e a distanza ravvicinata è viva per miracolo. Possibile che la pistola fosse difettosa? Nella sparatoria in via del Purgatorio sarebbero stati esplosi una ventina di colpi: anche in questo caso la vittima non è stata attinta dai colpi. Infine il ferimento del cinese nell’affittacamere: anche lui è stato lievemente ferito. Solo fortuna o pistole scadenti?

L.N.