E’ ancora sotto choc Annamaria Mascii, la donna di 82 anni, che ha soffocato con un cuscino il marito, Roberto Elmi, 87 anni, autotrasportatore in pensione e affetto da Alzheimer da oltre un anno. La donna, ancora ricoverata in ospedale e piantonata dai carabinieri perché in stato di arresto con l’accusa di omicidio volontario, non fa altro che ripetere una stessa frase dopo domenica sera: "Voglio morire". A suo carico, la procura ha aperto un fascicolo, come detto, con l’accusa di omicidio volontario del marito, ucciso nella loro casa in via Bisenzio, a Vernio. La signora, assistita dall’avvocato Alberto Rocca, è stata ascoltata in prima battuta domenica sera in ospedale dalla pm Alessia La Placa. Uniche parole che l’82enne è stata in grado di pronunciare con un filo di voce sono state quelle con cui ha ammesso di aver soffocato il marito 87enne. Lei stessa, dopo aver ammazzato il marito in camera da letto, ha afferrato un coltello e ha tentato di uccidersi ferendosi alla gola in maniera lieve.
Nella giornata di martedì la pm La Placa ha proceduto con il conferimento dell’incarico alla dottoressa Luciana Sonnellini l’autopsia di Elmi. L’esame autoptico è già stato eseguito e la salma dell’anziano potrebbe essere già libera per la restituzione al figlio e per la sepoltura. Oggi è probabile che possa svolgersi, sempre in ospedale dove l’anziana è ricoverata ed affidata alle cure del reparto di psichiatria, anche l’interrogatorio di garanzia. Un dramma che nessuno poteva prevedere ma che, purtroppo, può accadere quando le famiglie si trovano costrette ad accudire persone care gravemente malate. E’ in questo contesto di dolore, sofferenza e disperazione che si è consumata la tragedia di Vernio.
Sara Bessi