L’appello al governo. Cinque Comuni uniti: "Servono fondi e norme". Ma FdI non ci sta e rilancia

Prato, Vaiano, Montemurlo, Cantagallo, Campi chiedono allo Stato risposte rapide. Tinagli: "Amministrazioni lasciate sole". La Porta: "Le risorse ci sono già".

L’appello al governo. Cinque Comuni  uniti: "Servono fondi e norme". Ma FdI non ci sta e rilancia

Gli amministratori di Montemurlo, Vaiano, Campi, Prato, Cantagallo

Chiedono risposte in tempi rapidi. Le chiedono al governo. E per farlo i Comuni di Prato, Montemurlo, Vaiano, Cantagallo insieme a Campi Bisenzio si sono uniti e hanno lanciato un appello, "un nuovo grido di allarme dopo quelli finora inascoltati", a un giorno dal triste anniversario dell’alluvione di un anno fa.

Un appello che racchiude tutti i territori che vanno da monte a valle lungo l’asta del Bisenzio. Per dare ancora più forza al momento gli amministratori hanno indossato la fascia tricolore, a ‘firmare’ un’unione che va oltre i confini dei rispettivi Comuni. Più di 300.000 i cittadini rappresentati da sindaci e assessori, che hanno fatto richieste ben precise: "Servono risorse, serve un quadro normativo che consenta interventi più rapidi, serve un piano di sicurezza idraulica del territorio che sia in grado di contrastare eventi climatici che non non sono più straordinari".

Cinque rappresentanti delle istituzioni, insomma, che hanno voluto fare da megafono per dare voce a comunità che si sentono ancora addosso, seppur metaforicamente, il fango dell’alluvione. Con il sindaco di Campi, Andrea Tagliaferri, a fare da capofila: "Il Governo è consapevole che sono necessari almeno 160 milioni di euro per interventi sulla sicurezza idraulica. Ora basta, un anno fa abbiamo vissuto momenti drammatici e oggi più che mai siamo uniti nel chiedere un intervento deciso".

Al coro si unisce la voce di Lorenzo Tinagli, presidente del consiglio comunale di Prato: "I Comuni sono stati lasciati soli nella gestione post alluvione e questo fa male soprattutto istituzionalmente e non solo politicamente - ha dichiarato Lorenzo Tinagli, Presidente del Consiglio di Prato - La popolazione spaventata ha bisogno di risposte concrete perchè ad oggi continuiamo a vivere le allerte con ansia", e quella del vicesindaco di Montemurlo, Alberto Vignoli: "Siamo cinque rappresentanti delle amministrazioni che danno voce a più di 300.000 persone. Ci chiediamo perchè ancora non sia stata avviata dallo Stato la fase di ricostruzione". Ci va giù dura l’assessora Chiara Martini di Vaiano: "Il cambiamento climatico è un tema ormai globale, nella situazione in cui ci troviamo oggi, se si dovesse ripresentare un evento simile a quello dello scorso novembre saremmo punto e a capo", al quale fanno eco le critiche del sindaco di Cantagallo Guglielmo Buongiorno: "L’unica cosa che il ministro della protezione civile Musumeci fu in grado di dire, l’unica volta che venne in visita nel novembre scorso, è che i cittadini e le aziende devono assicurarsi per questi eventi. Mi pare emblematico".

Accuse rimandate al mittente dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi e Elisa Tozzi: "Il governo ha stanziato più di 405 milioni alla Toscana per famiglie, industria, agricoltura e imprese esportatrici - dicono -. Nel dettaglio, sono 33,7 i milioni destinati alle somme urgenze, 100, attraverso il Simest, per le aziende esportatrici e la filiera, 50 i milioni per il recupero della capacità produttiva; 88,5 è l’ammontare dei finanziamenti destinati a varie necessità legate alla ricostruzione e 66 milioni sono stati resi disponibili grazie ad un emendamento al decreto Pnrr per i ristori da 5mila euro alle famiglie. Il problema è che la Regione non sta erogando questi contributi", anche la deputata di FdI Chiara La Porta inteviene e si dice "sconcertata che la struttura commissariale non sia stata in grado di gestire correttamente le risorse".