L’arte del rimaglio da tramandare: "Contratto in tasca per chi la impara"

Terminato con successo il corso per operatore della maglieria di Confartigianato e Gi Group. Il 60% degli iscritti ha già trovato un impiego. Ecco le storie di chi si è reinventato e ora lavora.

L’arte del rimaglio da tramandare: "Contratto in tasca per chi la impara"

L’arte del rimaglio da tramandare: "Contratto in tasca per chi la impara"

Aurora e Melania due mesi fa non avevano idea di cosa fosse l’arte del rimaglio o del rammaglio, come amano dire i pratesi. Oggi ne hanno fatto un mestiere con tanto di contratto in tasca da Annapurna, azienda leader del distretto specializzata nella maglieria. Dopo il periodo di prova, la promessa è di un contratto a tempo indeterminato. La sicurezza del posto di lavoro arrivata in una manciata di settimane grazie al percorso formativo per "operatore della maglieria con specializzazione in rimaglio e rammendo", nato dalla collaborazione tra FormArti, agenzia formativa di Confartigianato Imprese Prato, Gi Group e Mita Academy. Un’arte antica che si tramanda di generazione in generazione e che, al momento, nessun macchinario può sostituire. Katy Magrini si occupa di rimaglio da 50 anni, a sua volta ha imparato questo mestiere tanto antico quando prezioso per il distretto tessile, da sua madre Clara che lo avevo appreso dalle conoscenti del posto e ne aveva fatto il mestiere della vita.

Assemblare maglie, creare capi finiti dalle pezze, infondere qualità e impreziosire tessuti: è questo quello che Aurora e Melania hanno imparato nelle 200 ore del corso intensivo di formazione. Pancia a terra e testa bassa per carpire ogni minimo segreto, ogni passaggio che rende la filiera pratese un’eccellenza a livello europeo. Figure tanto preziose quanto rare di cui il distretto ha una grande fame: lo dimostrano i dati. Il corso, gratuito e creato sulle esigenze delle imprese, era rivolto a dieci persone. Hanno partecipato tutte donne tra 20 e 30 anni, persone giovani, motivate che hanno svolto di fare un investimento su se stesse e sul proprio futuro. E non hanno sbagliato: sei delle dieci corsiste hanno già un lavoro assicurato in aziende leader come Maglieria Artigiana, Maglificio Bartolini oltre a Annapurna.

"Non avevo mai lavorato nel tessile, sono venuta a conoscenza di questa opportunità ed ho deciso di provare. È stata un’esperienza eccezionale che mi ha dato grandi soddisfazioni", dice Melania Arnao 35 anni che finora non ha mai avuto un contratto stabile. Il lavoro è arrivato fin da subito: "Ho capito che è un mestiere davvero bello perché mi permette di creare capi, conoscere tessuti e soprattutto dare qualità a quello che faccio". Il debutto in azienda sarà oggi, le aspettative sono alte così come la voglia. Del resto essere tra le poche rammagliatrici pratesi under 40 nel settore della moda che per resistere ha bisogno di differenziarsi dalle produzioni in massa non è cosa da poco. E nulla può differenziare le produzioni più del fatto di creare capi assemblati a mano ancora oggi come si faceva all’inizio del ’900.

"La mia famiglia lavora nel tessile, ma io volevo differenziarmi, volevo qualcosa che fosse solo mio e così ho scelto questa strada – dice Aurora Macchia, 22 anni –. L’arte del rammaglio è un qualcosa di unico, è un lavoro artigianale che dà grandi soddisfazioni e che non è mai uguale a se stesso perché la moda cambia così come gli stili quindi ci confrontiamo sempre con nuove sfide".

E l’entusiasmo non manca: "Faccio questo lavoro da quando avevo 14 anni, realizzo maglie da mezzo secolo e ancora vado in azienda con la stessa voglia di un tempo", dice Katy Magrini che è stata una delle docenti del corso.

L’artigianato è diventato prezioso, Prato ha mani sapienti che possono insegnare alle nuove generazioni e a quanto pare ha anche generazioni di giovani disposte a raccogliere la sfida. In cambio c’è la sicurezza economica che il tessile è ancora in grado di offrire.

Silvia Bini