
Foto di gruppo al finissage, con Carlo Palli e la sindaca Ilaria Bugetti
Si è conclusa con un finissage affollato la mostra Magic Manteco, allestita con una sessantina di opere di artisti differenti nell’antica sala del refettorio di San Domenico. Un’idea nata dalla mente vulcanica del collezionista Carlo Palli per raccontare Prato e i suoi protagonisti attraverso l’arte contemporanea: una formula per valorizzare chi con il proprio lavoro ha saputo essere ambasciatore di Prato nel mondo per ingegno, creatività e industriosità. E così in Magic Manteco le opere d’arte in mostra ripercorrono la storia dell’azienda tessile della famiglia Mantellassi e ne evidenziano le peculiarità da ottanta anni fa, quando venne avviata da Enzo Anacleto Mantellassi, fino ad oggi. Un patrimonio nel campo tessile che è stato raccolto e portato avanti con passione ed innovazione dal figlio Franco, affiancato da tempo dai suoi figli Marco e Matteo.
L’esposizione curata da Palli è sfociata in un catalogo ricco di immagini d’epoca e attuali, precedute dalle riflessioni di monsignor Daniele Scaccini, vicario generale della diocesi di Prato, della sindaca Ilaria Bugetti e di Elisabetta Pastacaldi. Da leggere tutto di un fiato lo scritto di Franco Mantellassi, che ricorda come la compagnia tessile odierna sia nata da una felice intuizione del padre Enzo Anacleto e di come, lui studente universitario di ingegneria a Pisa, ogni qual volta tornava a Prato volesse trascorrere del tempo in azienda. Un tempo fruttuoso che ha fatto accendere in lui la passione per un mondo che non lo ha lasciato mai più. "Volevo capire tutto e imparare in fretta. Mi trovai a contatto con le materie prime, con i cernitori, mi raccontavano le storie di come quegli indumenti poveri tornavano in vita, le storie del periodo di guerra. Veder rivivere alla fine di un ciclo lungo e complesso quelle fibre, vederle tornare a essere un tessuto nuovo e splendente, scatenò in me un amore che non mi ha mai lasciato - scrive - Quella tavolozza infinita di colori che d’incanto veniva fuori da ammassi confusi di indumenti era arte. Quegli uomini addetti alla selezione e alla cernita erano e sono degli artisti. La loro arte, ieri come oggi, consisteva nel dividere in infinite sfumature di colori i campionari di tessuti passati tra le loro mani, quasi fossero dei pittori intenti a scegliere il pigmento preciso per la loro tavolozza". Lo opere dei numerosi artisti saranno adesso collocate in vario modo nell’archivio Manteco e nell’azienda di Oste a Montemurlo. Il catalogo di Magic Manteco è soltanto uno dei primi della serie con i quali Palli intende celebrare i grandi pratesi.
Sa.Be.