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L’arte dona speranza. Cinque detenuti al lavoro per restaurare tesori. Assunti dalla Piacenti

Progetto speciale con l’associazione "Seconda Chance" e Ance Hanno il contratto dell’edilizia, due stanno scontando la pena a Prato .

L’arte dona speranza. Cinque detenuti al lavoro per restaurare tesori. Assunti dalla Piacenti

Detenuti al lavoro per recuperare tesori, assunti dalla Piacenti. L’azienda pratese, che ha all’attivo importanti interventi in Italia e all’estero tra cui il restauro della Chiesa della Natività a Betlemme, ha aderito al progetto di "Seconda Chance", l’associazione impegnata nella promozione del lavoro dei detenuti e che è partner di Ance Toscana, l’Associazione delle imprese edili di Confindustria a cui Piacenti aderisce. I nuovi assunti sono due detenuti dell’isola-carcere di Pianosa, dove Piacenti sta conducendo ricerche archeologiche ed interventi nell’area in cui sorgevano le terme di Agrippa; un detenuto della colonia agricola di Gorgona e due della Dogaia, che lavoreranno ai restauri in corso nel laboratorio di Piacenti. Ance Toscana ha sottoscritto alcuni mesi fa un protocollo di intesa con il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Toscana e Umbria proprio nel campo della formazione e dell’inclusione al lavoro dei detenuti. Non solo: Piacenti ha firmato uno specifico accordo di collaborazione con "Seconda Chance" per sviluppare insieme le iniziative di formazione e avviamento al lavoro dei detenuti.

Le assunzioni sono state decise dalla Piacenti dopo aver selezionato i candidati, d’intesa con le direzioni dei tre diversi carceri e con il Prap, in base alle loro esperienze, aspirazioni, il percorso svolto durante la detenzione e la possibilità di applicare loro i benefici previsti per essere ammessi al lavoro esterno. A tutti viene applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro del settore edile.

"Da alcuni anni – dice il presidente dell’azienda, Giammarco Piacenti – abbiamo iniziato un percorso di attenzione alle problematiche sociali e ambientali fino a redigere internamente il bilancio di sostenibilità nel 2022. Abbiamo accolto queste persone in azienda perché condividiamo i principi di un progetto che offre davvero una seconda possibilità a chi, dopo aver espiato gran parte della pena, non è più lo stesso di molti anni fa".

"Dopo il Lazio è sicuramente la Toscana la regione che più dà soddisfazione a Seconda Chance – dice Flavia Filippi fondatrice e presidente dell’associazione – Proprio in questo periodo stiamo accompagnando imprenditori di ogni settore, dall’edilizia, ai servizi, dal tessile all’alberghiero al farmaceutico, nel percorso di colloqui con i detenuti in diverse carceri della Toscana finalizzati alla ricerca di personale e siamo impegnati nell’organizzazione di corsi di formazione negli istituti".

"Accogliamo con soddisfazione – sono le parole del vicepresidente di Ance Toscana Vincenzo Di Nardo – l’assunzione dei cinque detenuti da parte della Piacenti, un’iniziativa voluta da Ance Toscana in partnership con Seconda Chance per dare risposte concrete alle imprese e, al contempo, offrire ai detenuti toscani un percorso di reinserimento lavorativo e sociale al termine della detenzione. È un’esperienza innovativa, un modello che auspichiamo possa essere replicato".

Infine Pierpaolo D’Andria, provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Toscana ed Umbria: "Queste assunzioni sono un risultato importante del protocollo firmato con Ance Toscana, non solo per il numero dei detenuti contemporaneamente assunti, ma anche per il fatto che questi provengano da tre diverse carceri della Toscana. Non solo, i detenuti saranno impegnati in un contesto importante come quello del restauro dei beni culturali".