REDAZIONE PRATO

L’arte tesoro di tutti "I cerchi del tempo" alla Fattoria di Celle diventano sito Unesco

L’opera di Sonfist riconosciuta come patrimonio mondiale dell’umanità. L’artista ha voluto raccontare l’interazione tra natura e uomo nel tempo. Stefania Gori: "Ne siamo felici, è un monumento alla nostra Toscana". .

L’opera "I cerchi del tempo" di Alan Sonfist, realizzata nel 1987 alla Fattoria di Celle di Giuliano Gori a Santomato è stata riconosciuta come un sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. "Ne siamo davvero felici – dice Stefania Gori, la figlia di Giuliano – non ne sapevamo nulla e quando ci è arrivata la comunicazione è stata un’emozione e una gioia grandissima. Quella di Sonfist è un’opera importante per tutti noi perché racconta veramente la storia del nostro territorio, è come un monumento alla nostra Toscana" . La motivazione ufficiale fornita dall’Unesco attesta che "l’opera d’arte visualizza la transizione delle terre da un’antica foresta primordiale a un sito agrario". Attraverso una serie di cerchi concentrici Sonfist volle ricostruire a Celle la vicenda plurisecolare della interazione tra natura e opera dell’uomo caratteristica del paesaggio toscano. Il cerchio più esterno è infatti quello del grano, che viene seminato ogni anno, poi c’è il cerchio degli olivi, e via via, più internamente, si trova l’anello del galestro, il suolo propizio per il vitigno del Sangiovese da cui si trae il vino Chianti, poi l’alloro, pianta dalle ricchissime evocazioni classiche e infine, preceduto da una distesa di timo e protetto da un cerchio di rami tratti dal bosco e fusi in bronzo ("I guardiani della foresta"), il nucleo centrale, costituito dalle piante più antiche e autoctone, una sorta di matrice primordiale da cui tutto il resto proviene. Sonfist realizzò l’opera dopo aver soggiornato a lungo a Celle e a seguito di un’approfondita ricerca sulle piante, sulla conformazione geologica e sull’attività agricola della zona. Fu tra i primi artisti impegnati a Celle che scelsero di lavorare non nel Parco ottocentesco ma nell’area esterna al prato, quella più rurale, costituita da campi e olivete. Sonfist operò a Celle dopo aver già creato, nove anni prima, la sua opera forse più nota nella sua New York, "Time Landscape", all’angolo tra West Houston Street e La Guardia Place dove ha fatto rivivere il paesaggio forestale dell’isola di Manhattan com’era al tempo dei nativi, prima della fondazione della città.

Secondo Sonfist l’arte ambientale deve muoversi anche nella dimensione del tempo e rispondere a una sorta di dovere della memoria: così come ricordiamo con i monumenti gli eventi e i personaggi umani della storia così siamo tenuti a ricordare anche i paesaggi e gli elementi naturali che si sono trasformati nel tempo. Secondo la concezione della Land Art proposta da Sonfist l’ambiente non è solo un semplice scenario in cui si collocano le opere d’arte ma diventa esso stesso il soggetto protagonista della creazione artistica. In questo senso "I cerchi del tempo", con la sua sintesi di bosco primordiale, terreno agricolo e invenzione artistica, è forse l’opera che rappresenta meglio la realtà della Fattoria di Celle.

Giacomo Bini