
LA VIGNETTA Fabio Inverni all’opera interpretato dagli alunni della V A
Una mattinata all’insegna della scoperta e dell’emozione ha travolto gli alunni della quinta A del plesso "Lorenzo il Magnifico" di Poggio a Caiano. I giovani studenti hanno avuto l’opportunità di varcare la soglia del mondo dell’arte attraverso un incontro speciale con Fabio Inverni, un artista con un legame indissolubile con la storia pittorica locale. Fabio è il figlio di Francesco Inverni, un talento purtroppo prematuramente scomparso ma che fu a suo tempo allievo del celebre Ardengo Soffici. Un’eredità artistica di grande valore, che Fabio ha saputo raccogliere e reinterpretare con originalità.
L’incontro è stato un vero e proprio viaggio nel tempo e nell’anima di due artisti. Fabio ha condiviso con i ragazzi il ricordo vivido del padre, un uomo che nonostante la breve esistenza lasciò un segno indelebile con circa 2500 opere. Ha raccontato di un’infanzia costellata di incontri con critici e pittori, culminata in una preziosa visita alla Biennale di Venezia nel lontano 1978. L’artista amava dipingere en plein air, immerso nella natura, prima di trasferire la sua arte all’interno del suo studio di casa. Nel corso della sua vita ha attraversato tre fasi artistiche: inizialmente si è dedicato ai paesaggi, per poi concentrarsi sulla natura morta e infine, negli ultimi anni, ha raffigurato attrezzi contadini su muri dipinti, un omaggio per non dimenticare le radici.
Inverni ha raccontato di come, a soli 23 anni, si sia avvicinato alla pittura dopo la scomparsa del padre. Entrando nello studio paterno, ha sentito un richiamo irresistibile verso l’arte, iniziando a dipingere da autodidatta senza immaginare che questa passione sarebbe diventata la sua professione. Oggi vanta oltre 1.500 opere, inizialmente ispirate alla natura morta, per poi sviluppare una tecnica personale, a metà tra l’astratto e il figurativo, nota come iperrealismo. Con questa tecnica ha anche reinterpretato un’opera del padre, mantenendone vivo il ricordo.
Fabio Inverni ha mostrato ai ragazzi le proprie opere attraverso il suo sito web. Un momento di particolare stupore si è verificato quando gli studenti hanno osservato un suo quadro che riproduceva “La Gioconda” con una carta apparentemente incollata sopra: la maestria dell’iperrealismo ha ingannato i loro occhi, facendogli credere che la carta fosse reale anziché dipinta. Fabio non si limita a reinterpretare i grandi maestri, ma arricchisce le sue opere con tocchi di inaspettata dolcezza: disegni realizzati da bambini che si fondono con la sua iperrealistica visione.
L’emozione ha raggiunto il culmine quando Fabio ha ricordato con orgoglio quando il sindaco decise di intitolare la biblioteca comunale al padre, un riconoscimento sentito da tutta la comunità di Poggio a Caiano, grata per le numerose opere che Francesco Inverni aveva donato.