Prato, 15 settembre 2024 – Trasformare una strada di Prato in una galleria d’arte a cielo aperto. È il progetto che l’artista Lauraballa sta portando avanti nella storica via Mazzini, dipingendo le serrande dei locali chiusi. "Laddove c’è arte arriva il rispetto – dice – e questo è un modo molto semplice non solo per abbattere il senso di abbandono, ma anche per rendere realmente più sicuri i luoghi, e restituire la città a chi desidera viverla serenamente".
Lo studio-galleria di Lauraballa si trova da 22 anni in via Mazzini, storica strada che unisce piazza San Marco con il Metastasio: "Che vorrei veder tornare a fiorire con l’arte. Da qui sono nati tanti progetti, ma questo che vi racconto è proprio un regalo che sto facendo alla mia città. Negli ultimi anni – spiega – soprattutto dopo la pandemia, molti locali del centro sono rimasti sfitti. Mi sono chiesta: come fare per far notare i fondi sfitti e valorizzarli? Ho pensato di creare opere d’arte sulle serrande abbassate, chiedendo il permesso ai proprietari. Inizialmente ho realizzato ‘Coni-Art,’ installazioni temporanee coi coni colorati per i filati, un modo per fare arte con un materiale di recupero identitario della città patria del tessile. Ora però mi sto dedicando a dipinti permanenti. Ho iniziato col civico 69 con Coni Art, e col primo dipinto al civico 20, ma ho intenzione di proseguire chiamando altri artisti, trasformando l’occasione in un vero festival".
L’arte è il lavoro di Lauraballa: si dedica a pittura e scultura, lavora su commissione, organizza mostre ed eventi. "I pratesi sono entusiasti, c’è gente che passa apposta per vederli, altri mi chiedono di ripetere l’esperimento in altre vie. E quando ho chiesto dei colori per dipingere me ne hanno regalati tanti".
Ma bisogna fare i conti anche con le risorse a disposizione. "Ho lanciato una raccolta fondi su buonacausa.org, ma il crowdfunding scade l’8 maggio. Di partenza ho chiesto 3mila euro, ho raccolto finora 1.300 euro, ma per fare una serranda occorrono minimo 600 euro. Io ne ho fatte già tre provvedendo anche a realizzare delle installazioni. Quando un artista viene chiamato a dipingere un bandone, lo trova pulito e trova a disposizione già i colori: cosa ben diversa, e più onerosa, è dipingere un fondo chiuso. Ho pensato anche alla possibilità di un baratto. Sono disposta a dipingere le serrande ricevendo in cambio quello che serve per vivere: generi alimentari, scarpe, abbigliamento, oppure un aiuto a gestire i social. Dedicarmi a via Mazzini toglie tempo al mio lavoro, perciò, per portarlo a termine, ho bisogno del contributo di tutti coloro che vogliono la città sia migliorata. L’arte è il lavoro che mi permette di vivere".
Maurizio Costanzo