Traballa il futuro montemurlese del liceo artistico Umberto Brunelleschi nato tra le fabbriche di via Milano decenni fa. La sede fu poi spostata sempre nella zona industriale di Oste in un immobile più grande e confortevole. Adesso che anche quell’immobile di via Maroncelli è diventato troppo piccolo per accogliere gli oltre 600 tra studenti e professori, potrebbe arrivare la svolta: la scuola nata e cresciuta ai piedi della Rocca intitolata ad uno degli artisti più rappresentativi di Montemurlo adesso vuole lasciare la sua culla natale per traslocare a Prato, vicino al Museo Pecci, secondo studenti e insegnanti "naturale collocazione per una scuola che si occupa di arte". Una doccia fredda per l’amministrazione montemurlese che andrebbe a perdere l’unica scuola superiore del territorio, tra l’altro verso la quale - nonostante le superiori siano sotto la gestione provinciale - ha sempre dimostrato un particolare impegno e disponibilità per rendere quanto possibile più agevole dai trasporti ai possibili ampliamenti. Decade così l’idea di base sulla quale era nato il liceo artistico da quest’anno sotto la guida della dirigente Maria Grazia Ciambellotti che in poco tempo, grazie anche all’ex dirigente Tiziano Pierucci, ha triplicato gli iscritti: ossia l’idea di collocare il liceo nel quale si studia arte e moda all’interno del distretto industriale tessile. La volontà era quella di creare un collegamento diretto tra la scuola e al mondo del lavoro. Adesso a mettere tutto in discussione c’è una lettera firmata da 250 persone tra i quali figura tutto il corpo docente, il personale ata, i rappresentanti dei genitori e di tutti gli studenti, che danno il ben servito al sindaco di Montemurlo Simone Calamai.
"A maggio il Comune di Montemurlo ci ha presentato lo spazio della città nella quale dovrebbe essere costruita la nuova succursale della nostra scuola, in via Labriola, nella zona industriale di Bagnolo. L’incontro ci ha portati a riflessione sul luogo nel quale si trova l’istituto e su quello che vorremmo fosse il suo futuro", scrivono insegnanti e studenti. "Siamo un liceo artistico e vorremmo avere l’occasione per veder riconosciuta a tutti gli effetti la nostra identità. Per noi esiste un luogo privilegiato: il museo Pecci e per questo vogliamo poter vivere e studiare in una sede che gli sia vicina. Per questo siamo a chiedere di condividere e sostenere la nostra richiesta". L’amministrazione provinciale ha aperto un bando per la ricerca di immobili da destinare appunto a scuola: tre le proposte arrivate tra le quali una proprio nelle vicinanze del museo Pecci. "Sappiamo dell’importante progetto di riqualificazione urbanistica della zona intorno al Pecci e vorremmo rientrare a pieno titolo in questo progetto, un liceo liceo artistico che sarà anche più prezioso per Prato". Un doccia fredda per l’amministrazione di Montemurlo: "In questi anni il Comune è sempre stato disponibile. Rimango stupito che, di fronte all’individuazione di una soluzione concreta, adesso gli insegnanti siano disposti a mettere in secondo piano le esigenze didattiche a fronte di una diversa collocazione, assolutamente improbabile almeno in tempi ragionevoli", commenta amareggiato il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai. "Ritengo questa lettera ingenerosa verso la comunità di Montemurlo, che ha dato casa alla scuola Montemurlo ospita un distretto industriale d’eccellenza in pieno sviluppo con il quale è auspicabile che la scuola faccia ’filiera’, anziché considerare la propria presenza nel contesto locale come un disvalore".
Silvia Bini