L’Assemblea di Confindustria: "Aziende più competitive. Le partite da vincere in Europa"

Il presidente nazionale Emanuele Orsini ha affrontato temi dalla sburocratizzazione, alla difesa del know how italiano. Per l’energia pensa alla sperimentazione di micro reattori nucleari.

L’Assemblea di Confindustria: "Aziende più competitive. Le partite da vincere in Europa"

Il presidente nazionale Emanuele Orsini ha affrontato temi dalla sburocratizzazione, alla difesa del know how italiano. Per l’energia pensa alla sperimentazione di micro reattori nucleari.

L’assemblea annuale di Confindustria Toscana Nord si è svolta in due momenti, come di consueto, anche se stavolta nell’auditorium della Camera di Commercio: quello privato, in cui i soci hanno approvato il bilancio all’unanimità e quello pubblico, che stavolta ha avuto come tema di confronto "Quale politica europea per le imprese".

Un tema che è stato scelto, come ha spiegato il presidente di Ctn Daniele Matteini nella relazione pubblica, per la fase delicata in cui si trova l’Europa, un momento in cui "far crescere la competitività dell’UE è necessario per riaccendere la produttività e sostenere la crescita". Una riflessione che il presidente ha espresso davanti all’ospite d’onore, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, ai soci di ogni settore, principalmente tessile e della logistica, ai sindaci dei territori di Ctn, tra cui la sindaca Ilaria Bugetti e Alessandro Tomasi, primo cittadino di Pistoia, oltre ad esponenti politici locali e nazionali con le parlamentari pratesi, Erica Mazzetti e Chiara La Porta. Per Matteini, "l’Europa è una straordinaria potenzialità, ma deve imparare ad amare di più la sua industria, la sua manifattura, a tutelarla e a valorizzarla". L’affresco dell’Europa inserita nel contesto mondiale è stato tracciato grazie ai dati forniti da Alessandro Fontana, direttore del Centro studi Confindustria, da cui emerge come sul fronte del Pil gli Usa accelerino mentre la UE è stata raggiunta dalla Cina. Ue che si pone al di fuori delle prime 20 maggiori società mondiali, per niente attrattiva per gli investimenti esteri. Quali politiche per l’Europa? I punti indicati da Fontana sono chiari: "Accrescere la produttività con investimenti in capitale umano, ricerca, accrescere la disponibilità di lavoratori, rinviare scelte autolesioniste (Green deal) e risolvere la questione energetica".

Molti gli argomenti su cui Orsini ha riflettuto nel dialogo con la notista politica del Sole 24 Ore Lina Palmerini: dal Green deal, all’energia, dalla demografia dei lavoratori alla sburocratizzazione per cui sta confezionando un pacchetto di proposte, in un’ottica di salvaguardia dell’industria italiana. "Oggi il tema vero è come mantenere competitive le imprese europee e far aumentare la produttività", ha detto. Sul fronte dell’energia Orsini sostiene che "l’unica via è parlare di nucleare" pensando "a microreattori nucleari" tanto da chiedere "in legge di bilancio di permetterne la sperimentazione e di installarli nelle imprese". Una riflessione anche intorno agli incidenti sul lavoro: "Non ce li possiamo più permettere. Bisogna parlare di prevenzione e fare formazione". Per il deputato toscano della Lega Andrea Barabotti i dati del Centro studi sono "allarmanti e segnano il fallimento delle politiche economiche ed industriali europee. È fondamentale superare le lentezze burocratiche per affrontare la sfida della transizione energetica. L’Italia sarà impegnata in Ue per rivedere modalità di transizione".

Sara Bessi