
Lo studio di Italo Bolano, l’artista pratese d’adozione venuto a mancare il 17 settembre 2020, è stato trasformato in una sorta di museo per le sue opere, ma anche in uno spazio di ricerca e di incontro fra generazioni. L’atelier si trova in via Fra’ Bartolomeo 57, dove dal 2005 il maestro nativo di Portoferraio ha lavorato alle proprie creazioni, è stato ristrutturato per essere utilizzato come spazio per promuovere l’arte. Si chiama Open Studio Italo Bolano e l’inaugurazione ufficiale è in programma venerdì alle 17.30. All’interno ci sono una decina di opere inedite, tutte realizzate dall’artista poco prima della sua scomparsa e mai esposte al pubblico: il titolo della mostra è "Viaggio nel blu", una metafora per indicare appunto il suo ultimo viaggio. Ma in esposizione c’è anche il primo quadro documentato di Bolano, realizzato da ragazzino, quando aveva fra i 12 e i 14 anni. L’angolo del laboratorio dove il maestro dava sfogo alla propria creatività è rimasto perfettamente uguale a com’era. Il progetto è stato affidato alla direzione artistica di Erica Romano, direttrice anche dell’Open Air Museum di San Martino a Portoferraio. "L’idea nasce dalla volontà di aprire questo luogo alla cittadinanza e di dialogare con le nuove generazioni e i nuovi linguaggi contemporanei", sottolinea Romano. Coinvoltaanche la moglie dell’artista, nonché presidente della Fondazione Italo Bolano Ets, Alessandra Ribaltone. "In questo spazio, dove Italo ha lavorato per tanti anni, si alterneranno artisti contemporanei e affermati, che possano colloquiare fra loro – spiega –. Il nostro intento è farlo diventare uno spazio vivo, un centro di cultura aperto a chiunque voglia partecipare. Italo ha sempre ritenuto Prato una città moderna e quindi spero che questo passo possa aiutare la città a evolversi ulteriormente".
Da venerdì, su prenotazione, si potranno ammirare le opere selezionate, scrivendo a [email protected]. A ottobre - per la precisione dall’8 al 23 - ci sarà un’altra mostra dedicata a Bolano nella sala ovale di Palazzo Buonamici. Un ulteriore modo per celebrare la vita e la carriera di un uomo che è stato anche insegnante di disegno e di storia dell’arte fino al 1997 al liceo Copernico. "Parliamo di una persona che ha dato un grande contributo alla nostra città - le parole del sindaco Matteo Biffoni -. Per questo sono molto contento che questo spazio sia stato trasformato e riadattato alle nuove esigenze. Il lavoro è stato eccellente: sono convinto che, oltre che per far conoscere la figura di Bolano ai più giovani, questo luogo sarà importante per la promozione dell’arte a Prato".
Francesco Bocchini